Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, il 24 maggio 2014 annunciava la razionalizzazione delle accise sulla benzina.
I consumatori tuttavia, non solo non vedono ancora scongiurate le clausole di salvaguardia su Iva ed accise, bensì rischiano di dover finanziare perfino il pedaggio dell’ANAS.
Si tratta dell’enesima una tantum, del valore di 2,3 miliardi di Euro l’anno, ideata dal Governo e che potrebbe essere approvata dalla legge di stabilità ed entrare in vigore dal 1° Gennaio 2016 (in concomitanza con l’ormai consueta stangata tariffaria dei pedaggi autostradali) per finanziare la manutenzione della rete stradale.
Federconsumatori ed Adusbef si oppongono a questa ennesima (16°) una tantum, che grava per circa 0,25 € su ogni litro di carburante, le cui accise già pesano per oltre la metà del costo totale!
Ciò è facilmente verificabile dai prezzi fissati dall’Agenzia delle Dogane. Infatti le aliquote di accisa sulla benzina, nonchè sul gasolio usato come carburante, a decorrere dal 1° Gennaio 2015, sono applicate nelle seguenti misure:
- BENZINA, 728,40 € per mille litri
- GASOLIO, 617,40 € per mille litri
A fronte di prezzi medi nazionali praticati oggi dagli impianti, che vanno da circa 1,573 a 1,674 €/litro per la benzina, da 1,426 a 1,541 €/litro per il gasolio e da 0,574 a 0,597 €/litro per il GPL.
Federconsumatori ed Adusbef, nell’elencare ancora una volta le una tantum istituite dal 1935 da Mussolini (1,90 lire per finanziare la guerra in Abissinia) e ripetute nel corso degli anni da tutti i Governi che hanno deciso d’imporre “balzelli” per ogni emergenza (dalla crisi di Suez, al disastro del Vajont, dalle guerre in Libano e Bosnia, fino ai terremoti ed al finanziamento dell’aumento di un contratto di lavoro nel 2004), chiedono al Governo Renzi di tener fede all’impegno assunto di“razionalizzare queste voci ridicole”(Matteo Renzi, Porta a Porta del 24/05/14) ed evitare nuovi incrementi di IVA e accise che portano i consumatori a pagare i costi dei carburanti fra i più cari d’Europa.