Si è tenuta oggi, per il suo sesto incontro, la Commissione di allerta rapida sui prezzi, per discutere del tema delicato e quanto mai essenziale delle tariffe del servizio idrico.
Mentre le aziende di settore denunciano l’aumento dei costi a loro carico, lasciando intravedere l’ombra di aumenti tariffari che in una fase come questa sarebbero inaccettabili e che contrasteremmo fortemente, le Associazioni dei consumatori designate in rappresentanza di tutte le Associazioni del CNCU hanno sottolineato le criticità e le carenze di un sistema che, è proprio il caso di dirlo, sotto molti aspetti fa acqua da tutte le parti.
Nel nostro Paese le perdite ammontano a oltre il 42% della risorsa immessa in rete. Ma soprattutto, continua a perpetrarsi la grave inottemperanza delle norme fissate a seguito della consultazione popolare (che, lo ricordiamo, è stata promossa e sostenuta con convinzione dalla Federconsumatori), che non si limitava a stabilire l’illegittimità, nella tariffazione, della remunerazione del capitale investito dalle aziende, ma definiva precisi obblighi di miglioramento della qualità del servizio, che invece si attesta ancora oggi su livelli imbarazzanti.
Ribadiamo, quindi, la necessità e l’urgenza di un sistema tariffario più equo, che tuteli soprattutto le fasce più deboli della popolazione e non carichi sulla tariffa voci improprie; al contempo, riteniamo improrogabile l’avvio di investimenti nel settore, tesi a migliorare la qualità e l’efficienza del sistema: investimenti che non ci si può più limitare a programmare o rinviare ad un futuro prossimo, ma che finalmente vorremmo vedere realizzati.