L’Autorità per l’Energia ha aggiornato le tariffe dell’energia elettrica per il secondo trimestre 2023: la bolletta dell’elettricità per gli utenti sul mercato tutelato, diminuirà del -55,3%, grazie al forte calo delle quotazioni all’ingrosso. Questo vuol dire che, per l’elettricità, la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° luglio 2022 e il 30 giugno 2023), sarà di circa 1.267 euro, +33% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.
Una spesa che, seppure in diminuzione rispetto al trimestre precedente, risulta comunque più elevata rispetto allo scorso anno, complice anche la reintroduzione in bolletta degli oneri di sistema a partire dal 1° aprile, senza la quale la bolletta sarebbe stata decisamente più leggera.
La riduzione, ricordiamo, è per i clienti sul mercato tutelato, per chi è sul mercato libero la penalizzazione sarà ancora più forte: dovrà far fronte alla reintroduzione degli oneri di sistema e, magari, se ha sottoscritto offerte a prezzo bloccato, continuare a pagare tariffe ben più elevate. Ecco perché riteniamo necessaria una proroga del mercato tutelato.
La mancata sterilizzazione degli oneri, inoltre, è a nostro avviso inspiegabile, per questo abbiamo chiesto al Governo di fare un passo indietro, invitandolo a prolungare anche per l’energia elettrica lo sconto sugli oneri e a non eliminare prematuramente, come fatto per i carburanti, le tutele introdotte soprattutto a favore delle famiglie in maggiore difficoltà. Così come continuano a pesare sulla bolletta elettrica oneri impropri quali il canone tv e i contributi per le rinnovabili che andrebbero, quest’ultimi, messi in capo alla fiscalità generale.
Ribadiamo, in tal senso, che non si deve ancora abbassare la guardia sul fronte energetico, anzi, è necessario aprire con urgenza un tavolo di confronto con le Associazioni dei Consumatori per avviare una profonda revisione degli oneri di sistema su cui ancora gravano voci obsolete e ingiustificate, nonché per predisporre misure adeguate a sostenere le famiglie in maggiore difficoltà, prevedendo una garanzia per la rateizzazione lunga delle bollette, nonché un Fondo contro la povertà energetica.
Tali interventi possono essere finanziati attraverso una adeguata tassazione degli extraprofitti realizzati dalle società energetiche e dalle multiutilities, da quelle che operano nei settori creditizio, finanziario, farmaceutico e nell’e-commerce.
Per ora di riforme non se ne vedono, si sceglie la strada più facile, riducendo il sostegno alle famiglie.