Industria: crollo del fatturato. Un segnale allarmante che conferma quanto sia ancora lontana
la ripresa. Necessario investire risorse pubbliche in un piano per l’occupazione e lo sviluppo.
Il crollo del fatturato dell’industria registrato dall’Istat rappresenta l’amara conferma di quanto sosteniamo da tempo: è del tutto prematuro parlare di ripresa.
La contrazione del fatturato a marzo del -3,6% è un dato importante, che non va sottovalutato.
Se unito alla contrazione dei consumi avvenuta in questi anni (10,7% dal 20112 al 2014, con una diminuzione complessiva della spesa delle famiglie di circa 78 miliardi di Euro) ed all’andamento ancora altalenante dell’occupazione (che segna livelli estremamente preoccupanti specialmente per quanto riguarda il versante giovanile), ci si rende conto nettamente di come il sistema economico ancora arranchi dietro ad un rilancio che tarda ad avviarsi.
“Per questo è urgente ed indispensabile che il Governo si impegni concretamente nell’avvio di investimenti per lo sviluppo e la crescita. Quegli investimenti che stentano ad arrivare da privati poco coraggiosi e lungimiranti.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Un rilancio che non può prescindere da una ripresa sul fronte occupazionale, per creare nuovi redditi ed alleggerire il carico delle famiglie, che attualmente rappresentano le uniche forme di welfare impegnate a sostenere figli e nipoti disoccupati.
Tutte le risorse pubbliche devono convergere nell’avvio di un piano di sviluppo, anche ricorrendo alla vendita del 10% delle riserve auree. Solo attraverso un Piano Straordinario per il Lavoro – basato su investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, per la realizzazione di opere di messa in sicurezza di scuole e ospedali e di modernizzazione di infrastrutture, reti e trasporti, nonché per lo sviluppo e la valorizzazione dell’offerta turistica nel nostro Paese – sarà possibile imprimere una vera svolta alla nostra economia ed innescare una nuova fase di crescita.