Siccità: Italia a rischio razionamenti. Sempre più urgente un piano per evitare le dispersioni e per un efficiente sistema di irrigazione.

l Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio lancia oggi l’allarme sulla siccità nel nostro Paese, denunciando una riduzione della quantità di acqua piovuta del 40-50% rispetto alle medie degli ultimi anni e fino al 70% di neve in meno.

Elementi che rischiano di far scattare lo stato di emergenza con razionamenti anche diurni dell’acqua.

Una situazione che merita la dovuta attenzione da parte del Governo e che va affrontata al più presto, per evitare disagi ai cittadini e ulteriori conseguenze su più fronti, quali ad esempio i danni causati al settore agricolo, soprattutto al Nord, su diverse produzioni: dall’ortofrutta al riso.

Ecco perché diviene sempre più urgente un piano per gestire questa grave emergenza, improntato, da un lato, alla realizzazione di invasi e bacini per la raccolta delle acque da destinare ad uso agricolo, ma soprattutto ad avviare una grande opera di efficientamento di una rete ormai obsoleta e che, è proprio il caso di dirlo, “fa acqua da tutte le parti”.

Come Federconsumatori, da anni, denunciamo il grave problema della dispersione, che in media negli acquedotti italiani è del 45,3%: questo vuol dire si perdono in media 41,4 litri ogni 100 immessi nelle reti di distribuzione.

Questa dispersione che avviene lungo la rete, prima ancora che l’acqua fuoriesca dal rubinetto, è inammissibile. Ciò appare ancora più grave se si pensa che i cittadini pagano in ogni bolletta una “quota per investimenti”, vale a dire una percentuale per un ammodernamento della rete mai realizzato.

È giunto il momento di utilizzare tali fondi per realizzare una rete efficiente: non a caso tale obiettivo rientra tra quelli primari prefissati dall’Agenza 2030.

A tal fine è importante che tutti facciano la propria parte: anche il cittadino è chiamato, emergenza o meno, ad adottare buone pratiche per evitare gli sprechi, modificando le proprie abitudini ed adottando comportamenti virtuosi che evitino usi impropri dell’acqua.

Ecco alcuni consigli a cura di Federconsumatori.

 

Lavaggio denti. Lavarsi i denti tenendo il rubinetto aperto fa sprecare oltre 5 litri al minuto. Per questo è bene utilizzare lo spazzolino inumidito col solo dentifricio e risciacquare soltanto alla fine.

Barba. Per farsi la barba è sufficiente colmare il lavandino d’acqua, chiudendolo col tappo, e poi lasciarla scorrere terminata la rasatura.

Frutta e verdura. Lavare le verdure lasciandole immerse in acqua: così si riduce il numero di risciacqui sotto l’acqua corrente. Inoltre, l’acqua utilizzata per lavare frutta e verdura può essere impiegata per innaffiare le piante.

Doccia. Si consiglia di preferire la doccia al bagno: è sicuramente più veloce e fa risparmiare fino a 100 litri d’acqua alla volta. Ovviamente è opportuno aprire il rubinetto solo nel momento in cui ci si sciacqua, senza lasciarlo aperto per l’intera durata della doccia.

Elettrodomestici. Utilizzate lavastoviglie e lavatrice a pieno carico: così si arriva a risparmiare fino a 11.000 litri d’acqua all’anno.

Valvola. Prima di partire per le vacanze si consiglia di chiudere la valvola centrale dell’acqua, anche per evitare rotture improvvise nell’ impianto idraulico.

Rubinetti. Controllare che non perdano acqua, in caso contrario chiedere l’aiuto di un idraulico esperto o sostituire le guarnizioni. Un rubinetto che gocciola può far sprecare fino a 4.000 litri d’acqua in un anno. È bene, inoltre, installare i riduttori di flusso dell’acqua, che sono dei dispositivi di semplice installazione che miscelano aria con l’acqua, consentendo di limitare il consumo di quest’ultima fino al 50%.

Acqua di cottura. Le nonne insegnano che l’acqua utilizzata per la cottura della pasta è un ottimo sgrassante e permette di lavare piatti e bicchieri senza eccessivo uso di detersivo.

Scarico del wc. Controllare che lo scarico non perda: un W.C. che perde può arrivare addirittura a consumare fino a 100 litri d’acqua al giorno. Se si ha uno scarico a cassetta, adottare il pulsante con doppio tasto, che consente di dosare l’acqua a seconda delle esigenze.

Lavaggio auto. Ridurre la frequenza dei lavaggi dell’automobile, utilizzando un secchio e non la pompa per risciacquarla.

Benzina: il taglio delle accise diventi strutturale. Non bastano più misure sporadiche e temporanee, è necessario agire contro le speculazioni.

Bene ma non benissimo il Governo sul taglio delle accise sui carburanti. Il decreto interministeriale siglato dal ministro dell’Economia e delle Finanze e dal ministro della Transizione Ecologica proroga al 2 agosto il taglio di circa 30 centesimi al litro per benzina, diesel, gpl e metano per autotrazione.

Operazione sicuramente necessaria, ma ancora insufficiente per calmierare in maniera adeguata il caro carburanti nel nostro Paese.

È indispensabile, al fianco del taglio delle accise, adottare una seria azione di contrasto alle speculazioni in atto, che hanno fatto lievitare i costi della benzina a 2,075 euro al litro e del gasolio a 2,040 euro al litro (prezzi relativi al self).

Secondo i calcoli dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, tenendo conto delle variazioni del costo del petrolio, del livello di cambio e del taglio delle accise, sui carburanti vi è attualmente un sovrapprezzo di circa 32 centesimi, che si traduce, per una famiglia con una sola automobile che effettua 2 pieni al mese di circa 50 litri, in un aggravio di 384 euro annui in termini diretti.

Calcolando, poi, che in Italia i beni di largo consumo sono trasportati per oltre l’86% su gomma, i rincari dei carburanti fanno lievitare i prezzi, con ricadute di circa 218 euro annui a famiglia.

Tali aggravi stanno determinando conseguenze sempre più gravi sul potere di acquisto delle famiglie, sulle loro condizioni di vita e sulle loro abitudini di consumo, quindi sull’intero sistema economico.

Ecco perché è urgente intervenire in maniera più incisiva e determinata, attraverso controlli e sanzioni nei confronti di chi specula sul mercato interno e sui mercati internazionali, ma anche rendendo strutturale la riduzione delle accise, nonché definendo un tetto massimo ai prezzi presso i distributori.

È ora, inoltre, di ridefinire l’imposizione dell’IVA sui carburanti, applicando tale tassa solo sul costo netto e non più sull’importo comprensivo di accise, come avviene oggi, con l’applicazione di una vera e propria tassa sulla tassa.

Facile Energy, attivazione contratti luce e gas non richiesti. L’AGCM interviene in seguito alla segnalazione di Federconsumatori Toscana

Nei mesi scorsi Federconsumatori Toscana, Federconsumatori Arezzo ed altre Associazioni dei Consumatori, avevano segnalato all’Autorità a Garanzia della Concorrenza e del Mercato le gravi pratiche messe in atto da Facile Energy attraverso l’attività di teleselling. In Toscana molti cittadini si sono visti attivare contratti di fornitura per energia elettrica e gas mai richiesti o sottoscritti, semplicemente ricevendo una telefonata da un call center.

Purtroppo lo schema è sempre il solito: si riceve una telefonata, magari si fornisce anche qualche dato di fornitura e senza che siano rispettate le basilari regole per la sottoscrizione dei contratti a distanza, il cittadino si vede recapitare dopo qualche tempo una fattura di un fornitore diverso da quello precedente.

A seguito dell’analisi delle segnalazioni e della documentazione acquisita nel corso dell’ispezione condotta dopo l’avvio del procedimento, l’Autorità ha ritenuto che esistessero i presupposti di gravità e di attualità delle pratiche contestate.

L’Autorità ha, inoltre, sospeso con il provvedimento cautelare le richieste di pagamento e la disalimentazione delle forniture in pendenza di reclami.

L’Autorità, afferma Luca D’Onofrio presidente Federconsumatori Toscana, ha ritenuto meritevole di procedimento istruttorio sino ad arrivare ad emettere un provvedimento sanzionatorio, quanto noi avevamo sostenuto con la presentazione di numerosi esposti. Per noi questo provvedimento è motivo di orgoglio e ricompensa la nostra attività quotidiana di assistenza ai cittadini sotto tutti i punti di vista.

Scarica il testo del provvedimento

Ryanair: l’Antitrust su nostra segnalazione sanziona la compagnia per aver fornito informazioni fuorvianti e ingannevoli ai cittadini su come tutelare i propri diritti. Ora ci aspettiamo da Ryanair maggiore correttezza e anche l’apertura di un confronto con le maggiori Associazioni dei Consumatori.

Prendiamo atto con soddisfazione che l’Antitrust ha comminato una sanzione a Ryanair relativamente alle condotte scorrette messe in atto in relazione alla procedura di conciliazione concordata con una singolarmente nota associazione dei consumatori italiana.

La sanzione scaturisce da una nostra segnalazione nei confronti della compagnia aerea che, ad un reclamo presentato per tutelare un cittadino, aveva risposto che l’unica strada percorribile per la risoluzione della controversia era quella di avviare la procedura di conciliazione con un’altra associazione, inspiegabilmente privilegiata in tal senso. Risposta fuorviante e ingannevole, capace di falsare la scelta dei consumatori indirizzandoli verso un unico interlocutore e facendo loro credere che fosse il solo modo per risolvere la propria controversia.

Circa tale procedura ADR abbiamo denunciato anche l’impossibilità per il cittadino di conoscerne i dettagli e le condizioni, dal momento che non era pubblicata né sul sito della compagnia, né su quello dell’associazione interessata, né in alcuna altra pagina.

Gli elementi emersi dall’indagine Antitrust hanno portato alla luce anche come nella procedura fossero presenti informazioni ingannevoli, specialmente in relazione all’imparzialità e all’indipendenza della procedura ADR.

Nel mirino dell’Antitrust è finito anche il conferimento di non meglio definite certificazioni di qualità del servizio, assegnate dalla suddetta associazione alla compagnia sulla base di criteri poco trasparenti, nonostante le numerose condotte scorrette praticate da Ryanair negli ultimi mesi e anni, che hanno penalizzato e vessato molti passeggeri e per le quali la compagnia è stata già pesantemente multata dall’Antitrust e risulta destinataria di numerose altre segnalazioni.

In qualità di segnalanti non possiamo che essere soddisfatti della sanzione irrogata dall’Antitrust, che ha riaffermato il diritto degli utenti ad essere informati correttamente e in maniera esaustiva circa le possibili soluzioni da intraprendere per tutelare i propri diritti.

Ora ci aspettiamo da Ryanair maggiore correttezza e anche l’apertura di un confronto con le maggiori Associazioni dei Consumatori per la definizione di una procedura di conciliazione trasparente e imparziale.

Benzina: i prezzi dei carburanti dovrebbero attestarsi almeno a 32 centesimi in meno. A causa di tale sovrapprezzo gli automobilisti, solo per costi diretti, pagano +384 Euro annui.

Non accennano a frenare gli aumenti sui carburanti, che oggi si attestano a 2,069 Euro al litro la benzina e a 2,006 Euro al litro il gasolio.

Solo un mese fa il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self era di 1,83 Euro al litro, il prezzo del diesel di 1,835 Euro al litro.

Si tratta di livelli allarmanti, ancora molto al di sopra di quelli a cui si dovrebbero attestare i costi dei carburanti, a maggior ragione alla luce del taglio delle accise operato dal Governo per calmierare i costi dei carburanti.

L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, tenendo conto delle variazioni del costo del petrolio, del livello di cambio e del taglio delle accise, ha calcolato che oggi sui carburanti vi è un sovrapprezzo di circa 32 centesimi. Questo si traduce, per una famiglia che effettua 2 pieni al mese di circa 50 litri, in un aggravio di 384 euro annui.

I rincari, uniti alle spinte speculative, fanno lievitare a dismisura i prezzi dei beni di largo consumo, trasportati per oltre l’86% su gomma, tanto da spingere le famiglie a un numero sempre maggiore di rinunce e tagli alla propria spesa, persino nel settore alimentare.

Ecco perché si rende indispensabile un intervento più incisivo:

  • per contrastare le speculazioni in atto, sia sul mercato interno che sui mercati internazionali,
  • per rendere strutturale la riduzione delle accise,
  • per adottare nuove misure utili a porre freno ai rincari, definendo un tetto massimo ai prezzi presso i distributori,
  • per definire il carico dell’iva al costo netto dei carburanti, non più sull’importo comprensivo di accise, come avviene invece oggi con l’applicazione di una tassa sulla tassa.

“Il serio, determinato, ma soprattutto tempestivo controllo sui “furbetti della pompa”, unito alla definizione di precise regole sulla determinazione dei prezzi e sull’applicazione della tassazione sono necessarie e fondamentali in una fase delicata come quella che il Paese sta attraversando e non possono essere più rimandate.” – afferma Michele Carrus, Presidente Federconsumatori.

Prezzi: il 10 giugno nelle principali piazze italiane la “PROTESTA DELLE PENTOLE VUOTE”. Grande sostegno alle proposte delle Associazioni dei Consumatori per arginare il caro vita e sostenere le famiglie in questa fase difficile.

Si è tenuta ieri 10 giugno a Firenze in Via Cavour e nelle principali città d’Italia, davanti alle prefetture, la manifestazione contro il caro-vita, chiamata “delle Pentole vuote” per simboleggiare la difficoltà dei cittadini a soddisfare bisogni essenziali, come portare in tavola quotidianamente pranzo e cena.

Migliaia di cittadini si sono uniti alla protesta, stanchi di una situazione divenuta insostenibile, ma soprattutto arrabbiati per le inaccettabili speculazioni in atto in molti settori.

Dalla riduzione del peso degli oneri di sistema che gravano sulle bollette all’eliminazione dell’applicazione dell’IVA sulle accise sui carburanti, dalla revisione del sistema tariffario all’istituzione di un Fondo di contrasto della povertà energetica, dal controllo sui prezzi alla lotta contro i fenomeni speculativi: queste sono solo alcune delle proposte avanzate dalle principali Associazioni dei Consumatori, unite per la prima volta nel chiedere al Governo misure efficaci per sostenere le famiglie, specialmente i nuclei più fragili e in difficoltà.

Durante la manifestazione una delegazione delle Associazioni di Consumatori Toscane è stata ricevuta da delegati del Prefetto di Firenze assumendo l’impegno alla trasmissione del documento alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Più di un quarto delle famiglie, infatti, che fanno i conti con salari spesso inadeguati e trattamenti pensionistici troppo bassi, stanno riducendo, fino a privarsene, consumi fondamentali come quelli alimentari, sanitari e relativi alla cura della persona. Intanto nel Paese crescono disuguaglianze, povertà energetica e povertà alimentare. Questo andamento non incide unicamente sulle condizioni di vita delle famiglie, ma anche sull’intero sistema economico, che si troverà a fare i conti con un progressivo calo della domanda interna.

Di fronte a questa situazione il Governo è chiamato a dare risposte ai cittadini non soltanto con misure temporanee e di carattere emergenziale, pur importanti, ma di più ampio respiro riformatore per arginare e affrontare una crisi che si prospetta di lunga durata, creatasi dopo la fase acuta della pandemia e ora aggravata dalle ripercussioni della guerra in Ucraina.

Le associazioni dei consumatori chiedono l’apertura di un confronto sulla loro piattaforma di proposte e rivendicano di essere consultate sulle decisioni di impatto diretto sulla qualità della vita dei cittadini e nelle scelte politiche che riguardano le prospettive future.

Protesta delle pentole vuote: Il 10 giugno associazioni dei consumatori in piazza in tutto il Paese contro le speculazioni e gli aumenti ingiustificati dei prezzi. Il Governo intervenga, accogliendo le proposte presentate.

Aumenti dei prezzi e carovita preoccupano le Associazioni dei consumatori spingendole ad una mobilitazione di piazza in tutte le principali città italiane il prossimo 10 giugno, che dà seguito all’Assemblea unitaria on line svolta il 6 aprile scorso, con migliaia di delegati di tutte le regioni.

“Non si tratta di un generico né temporaneo aumento dei prezzi, ma di una vera e propria corsa al rialzo, alimentata da ingiustificabili fenomeni speculativi, che sta costringendo le famiglie a rinunce e privazioni che avranno importanti conseguenze sull’intero sistema economico. In questo modo nel Paese crescono disuguaglianze, povertà energetica e povertà alimentare” – affermano le Associazioni dei Consumatori.

Più di un quarto delle famiglie si trova già in grave difficoltà e sta riducendo, fino anche a privarsene, consumi essenziali come quelli alimentari, sanitari e di cura della persona.

L’inflazione nel 2022 ha già raggiunto il 6,5%, come non accadeva dai primi anni ’90, e il previsto rialzo dei tassi d’interesse porterà all’aumento anche delle rate di mutui e prestiti.

I rincari a cui stiamo assistendo hanno avuto finora solo timide reazioni del governo, che si è limitato a misure di carattere emergenziale e temporaneo, come la tassazione sui superprofitti delle società dell’energia, gli sgravi parziali per alcune imprese e la riduzione degli oneri fiscali sulle bollette, ma rinviando i necessari interventi di carattere strutturale che da tempo rivendichiamo per arginare una crisi che si prospetta non di breve periodo.

“È necessario fare di più ed è necessario farlo ora! – afferma Michele Carrus Presidente Federconsumatori – Per questo ci prepariamo ad una mobilitazione in tutta Italia, perché finalmente le esigenze dei cittadini, delle famiglie e soprattutto dei redditi bassi e medio-bassi ricevano la dovuta attenzione dal Governo.”

Per far sentire la protesta dei cittadini e richiamare il Governo al dovere di confrontarsi e di intervenire sulle speculazioni, le Associazioni dei consumatori hanno lanciato la “PROTESTA DELLE PENTOLE VUOTE” per il 10 giugno 2022, alle ore 11:00, con raduni e presidi a Roma in P.zza SS. Apostoli e contemporaneamente in tutti i capoluoghi regionali davanti alle Prefetture.

In Toscana il presidio si terrà a partire dalle ore 11:00 davanti la Prefettura di Firenze in Via Cavour.

Per rimanere aggiornati sugli eventi in tutta Italia è possibile consultare la pagina dell’evento: https://fb.me/e/b5NiEHZ6G.

La pentola vuota è il simbolo della difficoltà delle persone e delle famiglie che faticano ormai a soddisfare bisogni essenziali, come mettere insieme quotidianamente il pranzo con la cena.

Sono state invitate a partecipare le Organizzazioni sindacali e datoriali, il mondo del Terzo settore e del Volontariato sociale, le associazioni ambientaliste e studentesche.

Le Associazioni presenteranno una PIATTAFORMA di interventi per calmierare i prezzi e combattere la speculazione, chiedendo al Governo di includere i rappresentanti dei consumatori tra le Parti sociali per confrontarsi sul contrasto alla povertà energetica, sul sostegno alle famiglie e ai soggetti più fragili, sulla determinazione e sorveglianza dei prezzi, sui carichi fiscali.

Le Associazioni consumatori chiedono a tutti i cittadini di partecipare attivamente alla   giornata di protesta del 10 giugno, scendendo in piazza con le PENTOLE VUOTE!

Scarica il volantino pentolevuote10giugno

Buoni fruttiferi postali: la Class action sui buoni Serie Q rinviata a luglio 2023. Inaccettabili i tempi della giustizia in Italia.

Tra ritardi e rinvii, si fanno sempre più lunghi i tempi della giustizia in Italia. Molti dei nostri assistiti si sono visti rinviare udienze addirittura al 2025: a dilatarsi a dismisura non sono solo i tempi per ottenere un verdetto, ma anche ansie, preoccupazioni, situazioni di incertezza.

In questo grave contesto, anche la class action sui buoni fruttiferi postali Serie Q promossa da Federconsumatori è stata investita dall’ondata di rinvii: nei giorni scorsi la Corte d’Appello di Roma ha fissato il rinvio per la discussione della causa al 12 luglio, ma del 2023!

Un’attesa che appare davvero eccessiva per i cittadini che da anni attendono di ottenere giustizia e di veder riconosciuto il corretto importo dei buoni in loro possesso.

Tempi così dilatati sono inaccettabili e non fanno altro che minare la fiducia dei cittadini nei confronti del sistema giudiziario.

Per questo ci impegneremo nelle sedi opportune per sollecitare l’adozione di tutte le misure necessarie ad una maggiore tempestività dei giudizi: investimenti per strutture, personale, strumenti adeguati a garantire tempi consoni alla giustizia.

La class action sui buoni fruttiferi postali, intanto, non si ferma: proseguiremo con tenacia fino a quando non saranno riconosciute le ragioni di chi ha investito i propri risparmi nei buoni fruttiferi.

Per questo invitiamo i cittadini interessati a chiamare i canali dedicati e a visitare il sito www.serieq.it per rimanere aggiornati e avere informazioni sulla class action.

Prezzi: continua a crescere l’inflazione, a marzo il tasso si attesta al 6,7% su base annua. Mai così elevato dal 1991. Ricadute di oltre 2.000 Euro annui a famiglia.

Continua a correre l’inflazione: a marzo il tasso si attesta al 6,7% su base annua, non era così elevato dal 1991.

Una crescita, afferma l’Istat, sostenuta dall’aumento dei prezzi dei beni non regolamentati.

Con l’inflazione a questi livelli l’aggravio a carico delle famiglie sarà in termini annui, di 2.003,30 Euro.

Un aumento che si avvicina sempre di più a quello aggiornato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori che ammonta a +2.354,98 Euro annui a famiglia, su cui pesano in maniera determinante i maggiori costi energetici e del settore alimentare.

“Di fronte ad aumenti così ingenti sono necessarie misure straordinarie. Quanto fatto finora dal Governo risulta ancora insufficiente, soprattutto perché limitato a una durata troppo breve e ancora legato alla concezione di interventi spot, per tamponare la fase più grave dell’emergenza, senza risolvere il problema in termini strutturali” afferma Michele Carrus, Presidente di Federconsumatori.

“Il Paese, invece, insieme ad una riforma fiscale più giusta e tesa a tutelare i redditi medio-bassi, ha bisogno di una riforma complessiva dei sistemi di controllo e di regolazione di prezzi e tariffe, improntata all’equità e alla lotta alle disuguaglianze e alla povertà, con quella energetica che cresce in maniera allarmante” prosegue il Presidente di Federconsumatori.

Dal Governo ci aspettiamo una svolta per un sostegno reale alle famiglie, attraverso una rimodulazione degli oneri di sistema che gravano, spesso in maniera immotivata, in bolletta; nonché l’adozione di un meccanismo teso a sterilizzare automaticamente l’accisa sui carburanti, escludendo quest’ultima dall’applicazione dell’IVA.

Inoltre, torniamo a chiedere di intensificare gli sforzi per contrastare le speculazioni a cui stiamo assistendo, aumentando i poteri e le possibilità di intervento di Mr. Prezzi e attivando presso le prefetture di comitati di sorveglianza sui prezzi, per monitorarne l’andamento e poter sanzionare scorrettezze e abusi.

Non è più pensabile, infine, intervenire in materia di energia e rincari senza avviare un confronto costruttivo con chi è impegnato nel tutelare e rappresentare le esigenze e i diritti dei cittadini: è questo uno dei punti fondamentali condivisi dalle Associazioni dei consumatori, che si riuniranno tutte insieme nell’Assemblea generale online programmata per 6 aprile alle 11:00.

Energia: dopo 18 mesi la prima riduzione delle tariffe, – 10,2% per la luce e -10% per il gas. Stabilizzare le misure adottate finora e potenziare ancor di più gli aiuti alle famiglie, per affrontare questa fase straordinaria.

In una fase estremamente complessa e delicata sul fronte del costo e dell’approvvigionamento energetico, ARERA aggiorna le tariffe trimestrali per l’energia elettrica e il gas per il mercato tutelato. Finalmente le famiglie possono tirare un piccolo sospiro di sollievo, le tariffe scenderanno, infatti, del – 10,2% per la luce e -10% per il gas: si tratta della prima riduzione delle bollette dopo 18 mesi.

Nonostante questo primo accenno al ribasso, però, il confronto con le spese sostenute nello scorso anno è ancora nettamente sfavorevole per le famiglie. Per la bolletta elettrica la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022) sarà di circa 948 euro, +83% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° luglio 2020 – 30 giugno 2021). Nello stesso periodo, la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 1.652 euro, con una variazione del +71% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.

“Riteniamo sia necessario, afferma Luca D’Onofrio presidente Federconsumatori Toscana, apportare delle modifiche agli algoritmi di aggiornamento dei prezzi praticati dall’Autorità”. Il prezzo determinato sul mercato di maggior tutela risente, infatti, del fatto che ARERA ha previsto che l’approvvigionamento di AU avvenga unicamente sul mercato spot. Sarebbe più utile e sensato, a nostro avviso, che l’indicizzazione del prezzo sia fatta in base al costo medio della fornitura nazionale complessiva, che è legata per circa il 70% della sua consistenza a contratti take or pay di lungo periodo, anche trentennale, quindi, al riparo dalle oscillazioni giornaliere o mensili del TTF (importante mercato di riferimento per lo scambio del gas naturale in Europa). In questo modo, le scelte e scommesse speculative di operatori finanziari (intermediari, broker, edge fund e banche d’affari) avrebbero molto meno peso nella determinazione del prezzo.

Inoltre, è necessario adottare una maggiore equità nell’applicazione della tassazione in bolletta, prevedendo una progressività in base al reddito, anche attraverso detrazioni proporzionali, nonché rimodulando gli oneri di sistema per eliminare le voci obsolete e ingiustificate e spostare alcuni incentivi (a partire da quello per le energie rinnovabili definito dalla componente Asos) sulla fiscalità generale.

Questa triste situazione di emergenza ci ha messo di fronte all’evidenza della necessità di ripensare completamente la politica energetica del nostro Paese, sostenendo con determinazione la transizione senza però far pesare i suoi costi sui cittadini, specialmente quelli che si trovano in condizioni economiche maggiormente precarie. A favore di questi ultimi, infine, è indispensabile prevedere misure di sostegno, per avviare una seria azione di contrasto alla povertà energetica, attraverso:

    • Una sospensione, in questa delicata fase, dei distacchi per morosità e una lunga rateizzazione delle bollette.
    • L’istituzione dell’albo dei venditori autorizzati ad operare nel settore dell’energia in base a parametri che prendano in considerazione competenza, solidità e correttezza, oltre che il loro impegno nel campo dell’energia sostenibile.
    • Maggiori sostegni alle famiglie e rafforzamento dei bonus per i nuclei in difficoltà.