Telefonia: blackout di Poste Mobile e WindTre, migliaia di utenti isolati. Federconsumatori chiede un indennizzo per i clienti coinvolti.

La giornata di ieri ha riservato sorprese sgradite a migliaia di utenti, improvvisamente isolati e impossibilitati a ricevere e ad inviare comunicazioni tramite la rete internet così come via telefono o sms. Nella tarda mattinata sono state riscontrate difficoltà di caricamento del sito web di Poste Italiane, a cui sono seguite ore di down di Poste Mobile – sia sulla rete cellulare che per la telefonia fissa – nonché della app di Poste e dei servizi informatici di BancoPosta. Gravi e diffusi disagi, quindi, che hanno messo in grave difficoltà gli utenti per servizi pressoché essenziali, soprattutto per gli utenti più vulnerabili – basti pensare alla fascia della popolazione di età più avanzata, che utilizza in prevalenza la rete fissa – e per coloro i quali utilizzano la rete mobile per scopi professionali.

Nel pomeriggio anche i clienti di WindTre hanno riscontrato problemi analoghi: fino alla tarda serata si è rivelato impossibile effettuare o ricevere telefonate, inviare o ricevere messaggi e connettersi alla rete internet.

Per entrambi gli episodi ai disservizi si sono aggiunte importanti carenze informative, poiché i gestori non hanno diffuso alcuna notizia al riguardo, omettendo completamente di fornire una adeguata informativa agli utenti. Tale condotta dimostra una inaccettabile trascuratezza nella gestione dei rapporti con la clientela e una scarsa attenzione alle esigenze degli utenti. Come Federconsumatori chiediamo pertanto che Poste Italiane e WindTre predispongano adeguate forme compensative per i consumatori coinvolti.

Nel frattempo invitiamo gli utenti a rivolgersi alle nostre sedi presenti in tutta Italia per segnalare danni o disagi dovuti all’assenza di rete e/o per ricevere informazioni e assistenza.

Saldi: circa il 37% delle famiglie approfitterà delle vendite promozionali, spendendo circa 184,20 euro a famiglia. I nostri consigli.

Come ad ogni inizio anno, si apre la stagione dei saldi, in Toscana si aprirà il 5 gennaio.

L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori stima che circa il 37% delle famiglie approfitterà delle vendite promozionali. Dal confronto con lo scorso anno emerge un aumento quasi inevitabile: nonostante il picco di contagi delle ultime settimane, la situazione, infatti, in quanto a limiti e restrizioni, per i vaccinati, è migliore rispetto a quella di gennaio 2021.

La spesa media a famiglia sarà di 184,20 Euro (il 3% in più rispetto al 2020), ma esiste un forte divario: vi sono infatti famiglie che spenderanno oltre 300 Euro e altre che ne spenderanno meno di 100. Tra coloro che acquisteranno a saldo non manca chi ha “rimandato” qualche regalo di Natale al periodo di vendita promozionale, per acquistarlo a prezzi più vantaggiosi.

Sono disparità legate alla situazione economica determinata dalla crisi pandemica, ma anche alla forte preoccupazione per i rincari previsti nel 2022, che secondo il nostro osservatorio ammonteranno a circa + 1.228,80 Euro annui.

Chi ha intenzione di effettuare acquisti approfittando dei saldi deve comunque tenere a mente alcune regole e raccomandazioni importanti: il rischio di incorrere in un inganno purtroppo è sempre dietro l’angolo ed è diffusa la possibilità di imbattersi in promozioni decisamente poco vantaggiose:

Prezzi

L’art. 15 del D.Lgs. n. 114/98 dispone che il cartellino debba indicare sia il prezzo “pieno” che quello ridotto nonché la percentuale di sconto. Per evitare che i potenziali clienti possano confondere la merce in saldo con gli altri articoli in vendita sarebbe inoltre utile separare negli espositori le due categorie di prodotto.

Lo sconto riportato sul cartellino è quello che l’esercente è tenuto ad applicare e perciò, se alla cassa venisse chiesto il pagamento di una cifra differente, è opportuno farlo subito presente al negoziante. Qualora si presentino difficoltà non esitare a rivolgersi alla Polizia Municipale.

La normativa vigente obbliga gli esercizi commerciali a garantire ai clienti il pagamento tramite POS, quindi con carta di credito o bancomat. Nel caso in cui l’esercente non consenta tale opzione di pagamento, è possibile segnalare l’episodio alla Guardia di Finanza.

In linea di massima è preferibile evitare di acquistare nei punti vendita che non espongano entrambi i prezzi (quello pieno e quello scontato) e la percentuale di sconto, nonché diffidare delle offerte eccessivamente vantaggiose (pari o superiori al 60%), dietro a cui potrebbe nascondersi un tentativo di truffa o un prodotto contraffatto.

Prove e Cambi

I punti vendita non sono tenuti per legge a permettere la prova dei capi di abbigliamento prima dell’acquisto così come, in assenza di vizi o difetti, il cambio del prodotto è rimesso alla discrezionalità del commerciante. Nel caso in cui il negoziante lo consenta, è sempre meglio provare l’articolo e, prima del pagamento, chiedere all’esercente termini e condizioni per l’eventuale possibilità di sostituzione.  In generale consigliamo di diffidare di quegli esercizi che non consentono di provare i capi: potrebbe essere indice di poca trasparenza.

È poi buona norma evitare di acquistare prodotti la cui etichetta non indichi, oltre alla composizione, anche le modalità di manutenzione: si eviteranno così spiacevoli incidenti nelle operazioni di lavaggio.

Garanzie

Se da una parte il negoziante non è tenuto per legge a sostituire un prodotto integro, la situazione cambia radicalmente in caso di prodotto difettoso.

Il D.Lgs. n. 24/2002 stabilisce un periodo di garanzia di due anni per i prodotti nuovi e di un anno per i beni usati, anche nel caso di merce acquistata a saldo: è quindi bene conservare lo scontrino (e possibilmente fotocopiarlo, considerando che le ricevute in carta chimica tendono a sbiadire dopo pochi mesi) per chiedere al negoziante la sostituzione del prodotto difettoso e che comunque presenti un vizio di conformità che ne pregiudichi l’utilizzo, emerso entro i 24 mesi dall’acquisto.

In alternativa alla sostituzione è possibile usufruire della riparazione o richiedere una riduzione proporzionale del prezzo o ancora scegliere la risoluzione del contratto. Va precisato che l’opzione scelta non deve risultare eccessivamente onerosa o oggettivamente impossibile per il venditore.

Il bene deve essere conforme al contratto di vendita o comunque alle descrizioni rilasciate: nel caso in cui questo non avvenga, il cliente può chiedere il rimborso del prezzo pagato. Segnaliamo che anche la pubblicità deve rispondere a tale criterio.

Qualora il venditore rifiuti di ottemperare ai propri doveri o venga richiesto il pagamento delle riparazioni adducendo la mancata copertura del difetto nel quadro della garanzia, ma tali dichiarazioni non risultino opportunamente dimostrabili, il consumatore potrà rivolgersi al Giudice di pace del Tribunale più vicino oppure chiedere assistenza ad uno sportello Federconsumatori.

Al fine di evitare equivoci, è opportuno tenere presente che gli impegni assunti dal produttore, cioè le garanzie convenzionali, sono vincolanti per il produttore stesso, ma non sostituiscono la garanzia legale, quindi riparazioni e sostituzioni devono essere richiesti direttamente al negoziante: sarà poi quest’ultimo, in presenza di garanzia convenzionale, ad indirizzare eventualmente il cliente al servizio assistenza del produttore.

Acquisti online

A differenza di quanto accade per gli acquisti effettuati direttamente nei negozi, nel caso dello shopping online non è sempre possibile consultare tutte le informazioni relative al prodotto. È  pertanto opportuno controllare con attenzione la completezza e l’esaustività della descrizione e la buona qualità delle immagini disponibili per inquadrare il prodotto nel suo complesso.
Proprio tenendo in considerazione l’impossibilità di verificare fisicamente le condizioni e la qualità dei prodotti, il Codice del Consumo prevede particolari tutele per gli acquisti online e a distanza: è il caso ad esempio del diritto di recesso, qui previsto, che invece, come già precisato, non sussiste per gli articoli comprati nei locali commerciali. L’utente ha 14 giorni di tempo a partire dal momento della consegna per restituire il prodotto e richiedere il rimborso totale dell’importo pagato. Ad ogni modo è preferibile consultare sul sito scelto le indicazioni relative al diritto di recesso.

Nel caso in cui l’acquisto non avvenga dal sito dell’azienda ma attraverso un’altra piattaforma, è necessario verificare l’affidabilità dell’intermediario e la provenienza della merce.

Per garantire la sicurezza dei pagamenti, siano essi effettuati tramite carta di credito, carta di debito, bonifico o altri mezzi, è importante utilizzare una connessione protetta, controllare che l’indirizzo del sito web sia preceduto da HTTPS (e non da HTTP) e verificare la presenza dell’immagine di un lucchetto, in basso a destra nella pagina della transazione.

Ricordiamo infine che tutti i siti sono tenuti a riportare l’informativa sulla privacy e sul trattamento dei dati personali.

Energia: l’Arera aggiorna le tariffe +55% per l’elettricità e +41,8% per il gas. Ancora insufficienti gli interventi del Governo per contenere i rincari: è necessario renderli strutturali.

Come di consueto l’Autorità per l’Energia ha aggiornato le tariffe trimestrali per l’energia elettrica e il gas per il mercato tutelato. Un appuntamento atteso con ansia, soprattutto alla luce delle forti tensioni registrate nel corso dell’ultimo anno in tali settori. Seppure “contenuti” grazie ai ripetuti interventi del Governo, gli aumenti ci saranno e incideranno pesantemente sui bilanci familiari: si prevede, infatti un incremento del +41,8% per il gas e +55% per l’elettricità.

Alla luce di tale andamento la spesa annuale per la bolletta elettrica per una famiglia-tipo sarà di circa 823 euro, con una variazione del +68% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° aprile 2020 – 31 marzo 2021), corrispondente a un incremento di circa 334 euro/anno. Per il gas, invece, la spesa della famiglia tipo ammonterà a circa 1.560 euro, con una variazione del +64% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, corrispondente ad un incremento di circa 610 euro/anno.

“Cifre che evidenziano quanto sia urgente e necessario agire in maniera strutturale per calmierare i prezzi in questo settore, a partire dalla stabilizzazione delle misure finora adottate su oneri e IVA. – afferma Michele Carrus, Presidente Federconsumatori – È evidente che le dinamiche che determinano questo andamento non sono di breve respiro: per questo non ha senso continuare ad adottare interventi spot, di carattere episodico e limitato, che determinano incertezza per i cittadini, condizionando le loro scelte e le loro abitudini.”

È ora di ripensare la politica energetica del nostro Paese, sostenendo con determinazione la transizione senza però far pesare i suoi costi sui cittadini, specialmente quelli che si trovano in condizioni economiche maggiormente precarie.

Ecco perché, in tale ottica, è indispensabile prevedere misure proporzionate alle condizioni delle famiglie, non facendo pesare gli oneri e la tassazione su tutti gli utenti nella stessa misura, ma prevedendo una progressività in base al reddito, anche attraverso detrazioni proporzionali.

In tema di oneri di sistema, oltre all’adozione di una forma di gradualità è necessario:

  • eliminare le voci obsolete e ingiustificate (ad esempio quella che prevede il sostegno dei regimi tariffari speciali per il servizio ferroviario);
  • applicare l’IVA solo sui costi della materia prima e non su importi già comprensivi di altre tasse;
  • spostare alcuni incentivi (a partire da quello per le energie rinnovabili definito dalla componente Asos) sulla fiscalità generale.

Inoltre, per incidere realmente nella lotta alla povertà energetica e al caro energia, nonché per accelerare il percorso di transizione è fondamentale:

  • Disporre una sospensione, in questa delicata fase, dei distacchi per morosità.
  • L’adozione di una politica degli acquisti di gas ed energia coordinata e gestita a livello europeo, per un approvvigionamento delle risorse più vantaggioso per gli stati membri.
  • L’istituzione dell’albo dei venditori autorizzati ad operare nel settore dell’energia in base a parametri che prendano in considerazione solidità e correttezza e soprattutto il loro impegno nel campo dell’energia sostenibile.
  • La valorizzazione di esperienze virtuose in tema di sviluppo sostenibile, quali le comunità energetiche e di solidarietà per il contrasto alla povertà energetica, quale il Banco dell’energia.
  • La ridefinizione del ruolo dell’Acquirente Unico, che dovrà poter continuare ad acquistare energia verde per la pubblica amministrazione.

Covid-19: Caos regioni solo in 4 è possibile parlare con un operatore in tempi accettabili. I risultati del monitoraggio Federconsumatori sui tempi di attesa per entrare in contatto con i numeri attivati per l’emergenza Covid

Federconsumatori, sollecitata dalle lamentele dei cittadini in molti casi esasperati dall’attesa, ha effettuato un monitoraggio sui tempi di attesa per entrare in contatto con i numeri attivati a livello regionale per l’emergenza Covid. È emerso che tali numerazioni sono spesso irraggiungibili: tempi di attesa infiniti, inviti a richiamare in un altro momento, linea telefonica che cade ripetutamente o la voce registrata di un disco che non fornisce sempre l’informazione desiderata.

Su 20 regioni, l’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori è riuscito a mettersi in contatto con un operatore solo in 4 casi, dopo un’attesa di circa 7 minuti, mentre in 3 casi l’unica via percorribile è inviare una mail la cui risposta non arriva in breve tempo. Le uniche regioni in cui è stato possibile entrare in contatto con un operatore sono state Emilia-Romagna, Lazio, Marche e Puglia. Nessuna risposta dalla Campania, dalla Lombardia, dalla Provincia autonoma di Trento, Sicilia e Valle d’Aosta. In Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Toscana e Umbria, invece, il traffico telefonico è talmente intenso che il centralino invita a richiamare in un altro momento. Prive di un numero dedicato a livello regionale, invece, sono: Liguria, Molise, Provincia autonoma di Bolzano.

“Con l’aumentare dei contagi la situazione diventa di giorno in giorno più grave e crescono i disagi. I cittadini si sentono abbandonati a loro stessi, in molti casi perdono ore cercando di districarsi in un labirinto di numeri di telefono, tra attese, rimpalli e mancate risposte.” – afferma Michele Carrus, Presidente Federconsumatori – “Questo costringe molte persone a ricorrere ai laboratori privati, dando luogo ai forti fenomeni speculativi sui costi dei tamponi, specialmente quelli molecolari, il cui costo fino a poco tempo fa era di 60,00  Euro e che oggi attivano a costare anche 168,00 Euro.”

“Soprattutto nell’area fiorentina – aggiunge Luca D’Onofrio, Presidente Federconsumatori Toscana – molti cittadini si stanno rivolgendo a laboratori privati con costi inaccettabili che arrivano fino a 170,00 €. Chiediamo alla Regione Toscana, ma anche ai Prefetti di procedere alle necessarie verifiche per stroncare sul nascere speculazioni a danno dei cittadini. Invitiamo a segnalarci tali casistiche scrivendo una mail a fct.toscana@federconsumatoritoscana.it per poter procedere ad una richiesta di intervento all’AGCM”.  

Nelle ultime settimane i contagi da Coronavirus sono aumentati drasticamente e di conseguenza anche i contatti, stretti o meno stretti, con persone positive. Ma quali sono le regole della quarantena e dell’isolamento (anche alla luce del CTS di ieri)? Quanti e quali tamponi bisogna effettuare prima di poter rientrare in comunità? Le stesse regole valgono anche per chi ha completato il ciclo vaccinale?

È attivo 24 ore su 24 tutti i giorni, dall’inizio del 2020, il numero nazionale 1500 del Ministero della Salute, per informazioni di carattere generale, anche sul green pass.

“Le Regioni devono intervenire con misure straordinarie per superare questa fase critica. Apprezziamo gli sforzi fatti sul piano della vaccinazione, che deve proseguire senza sosta, ma è indispensabile incrementare le risorse e le strutture di assistenza, a partire dai centri dove si effettuano i tamponi (presi di assalto in queste settimane) e dall’implementazione della capacità di analisi dei laboratori. – prosegue Michele Carrus – Non è accettabile una sanità, che ancora una volta, si conferma a macchia di leopardo e dove i diritti dei cittadini sono condizionati dalla fortuna o dalla sfortuna di vivere in un posto piuttosto che in un altro. Occorre che il Ministero vigili maggiormente sull’omogeneità nell’erogazione dei servizi.”

 

Di seguito la tabella con gli esiti del monitoraggio dei numeri per l’emergenza regionale Covid-19.

Regione 

 

Recapiti Esito
Abruzzo 

 

800 595 459 3 minuti di attesa e poi chiusura automatica
Calabria 

 

800 841 289 Tutti gli operatori impegnati, consigliano di provare a chiamare più tardi
0961 789775 per informazioni sul piano vaccinale Covid-19 Numero non più disponibile
Campania 

 

800 909 699 7/7 24/24h 10 minuti di attesa, nessuna risposta
Emilia – Romagna 

 

800 033 033 (dal 24 al 10 gennaio 8.30-13.00) 5 minuti di attesa poi rispondono, l’assistenza è di primo livello, quindi poi indirizzano il cittadino ad altri servizi sanitari locali 

 

Friuli – Venezia Giulia 

 

800 909 060 da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle ore 15 10 minuti di attesa, invitano a richiamare più tardi
Lazio 

 

800 118 800 dalle 8 alle 20 app: Lazio doctor per covid ​Si viene messi in attesa, circa ogni 15 secondi si scala una posizione e si hanno in media 30 persone davanti, quindi attesa totale di circa 7-8 minuti prima della risposta. 

 

Liguria 

 

sonoinliguria@regione.liguria.it Nessun numero
Lombardia 

 

800 894 545 Forniscono informazioni, ma non si riesce a parlare con un operatore 

 

Marche 

 

800 936 677 dalle ore 8-20 7 minuti di attesa, poi rispondono
Molise 

 

coronavirus@asrem.org Nessun numero
Piemonte 

 

800 957 795 numero verde Covid-19 attivo 7 giorni su 7, dalle ore 8 alle 20 Intenso traffico di chiamate, invitano a riprovare più tardi 

 

Provincia autonoma di Bolzano 

 

Info e modulo on line per chi rientra in Alto Adige sul sito del Ministero della Salute Nessun numero
Provincia autonoma di Trento 

 

800 867 388 numero verde Covid-19 attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle 18 10 minuti di attesa, nessuna risposta 

 

Puglia 

 

800 713 931 7 minuti di attesa, poi rispondono 

 

Sardegna 

 

800 311 377 (per info sanitarie) oppure 800 894 530 (protezione civile) n.d. non attivo se non sei in Sardegna
Sicilia 

 

800 458 787 dalle 8 alle 20 10 minuti di attesa, nessuna risposta 

 

Toscana 

 

055 545454 (Asl toscana centro) Non è il numero giusto per avere informazioni sul covid (57-60 persone in attesa per l’ufficio relazioni con il pubblico) 

 

Umbria 

 

800 636 363 Si invita a richiamare più tardi
Val d’Aosta 

 

800 122 121 Sempre occupato
Veneto 

 

800 462 340 Informazioni solo su vaccinazioni

Decreto Natale – Proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19. Ecco cosa prevede il Decreto.

È stato pubblicato sulla Gazzetta del 24 dicembre 2021 e in vigore dal 25 dicembre il Decreto Legge che unisce in un unico testo le misure varate dal Governo il 14 e il 23 dicembre scorsi.

 

 

Stato di emergenza nazionale

Il Decreto, considerando il protrarsi della diffusione del virus, stabilisce la proroga dello stato di emergenza e delle misure per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 fino al 31 marzo 2022. Sono prorogati anche i poteri derivanti dallo stato di emergenza al Capo del Dipartimento della Protezione Civile, così come è prorogata la struttura del Commissario Straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica.

Restano valide le disposizioni relative all’impiego del Green Pass e del Green Pass rafforzato e ai test antigenici rapidi gratuiti e a prezzi calmierati.

Il Decreto stabilisce, inoltre, che fino al 31 marzo 2022 il Green Pass rafforzato deve essere utilizzato anche in zona bianca per lo svolgimento delle attività che altrimenti sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla.

Sono prorogati fino al 31 marzo 2022 i congedi parentali al 50% per i genitori con figli in quarantena causa Covid ed è prorogata anche la possibilità di smart working per i lavoratori fragili.

 

 

Green Pass

Dal 1° febbraio 2022 la durata del Green Pass vaccinale è ridotta da 9 a 6 mesi. Inoltre, con ordinanza del Ministro della Salute, il periodo minimo per la somministrazione della terza dose sarà ridotto da 5 a 4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario.

 

 

Mascherine

il Decreto stabilisce:

  • l’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto e anche in zona bianca fino al 31 gennaio 2022;
  • l’obbligo di indossare le mascherine di tipo FFP2 (per cui verranno disposti prezzi calmierati) in occasione di spettacoli aperti al pubblico che si svolgono all’aperto e al chiuso in teatri, sale da concerto, cinema, locali di intrattenimento e musica dal vivo (e altri locali assimilati) e per gli eventi e le competizioni sportive che si svolgono al chiuso o all’aperto. In tutti questi casi è vietato il consumo di cibi e bevande al chiuso;
  • l’obbligo di indossare le mascherine di tipo FFP2 su tutti i mezzi di trasporto.

 

 

Ristoranti e locali al chiuso

Fino alla cessazione dello stato di emergenza, viene introdotto l’obbligo di Green Pass rafforzato in qualunque esercizio di ristorazione per il consumo anche al bancone.

 

Eventi, feste, discoteche

Il Decreto stabilisce che, fino al 31 gennaio 2022:

  • sono vietati gli eventi, le feste e i concerti che implichino assembramenti in spazi all’aperto;
  • sono chiuse le sale da ballo, le discoteche e i locali assimilati.

 

 

Ingressi di visitatori in strutture socio-sanitarie e RSA

È possibile entrare per far visita alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice solo ai soggetti muniti di Green Pass rafforzato e tampone negativo oppure vaccinazione con terza dose.

 

 

Estensione del Green Pass con tampone

Estensione dell’obbligo di Green Pass ai corsi di formazione privati svolti in presenza.

 

 

Estensione del Green Pass rafforzato

Estensione dell’obbligo di Green Pass rafforzato:

  • al chiuso per piscine, palestre e sport di squadra;
  • musei e mostre;
  • per i centri benessere;
  • per i centri termali (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche);
  • per i parchi tematici e di divertimento;
  • per i centri culturali, i centri sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l’infanzia);
  • per le sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.

Mascherine: dopo l’obbligo di Ffp2 in molti luoghi è corsa all’accaparramento Contrastare fenomeni speculativi adottando un prezzo imposto. Verifica la validità di certificazione della mascherina.

Il nuovo decreto cd. Natale, entrato in vigore il 25 dicembre, tra le diverse misure impone anche l’obbligo di indossare le mascherine Ffp2 sui mezzi di trasporto pubblici (sia su quelli a lunga percorrenza, sia sui mezzi di trasporto pubblico locale); nei cinema, teatri e musei; quando si assiste a un evento sportivo (negli impianti al chiuso e all’aperto).

Si tratta di dispositivi di protezione personale che offrono maggiore protezione contro il Covid-19 e che sono fondamentali per contenere i contagi in questa fase di riacutizzazione della diffusione della pandemia.

Ma l’introduzione dell’obbligo di adozione delle mascherine Ffp2 ha dato luogo ad una vera e propria corsa all’accaparramento, con rialzi dei prezzi, seppur ancora lievi e non generalizzati. Ci segnalano i cittadini che presso alcuni punti vendita si trovano mascherine Ffp2 a 2,50 / 3,00 Euro, ma si tratta fortunatamente di casi eccezionali, dal momento che mediamente sul mercato tali dispositivi sono venduti mediamente da 0,80 a 1,50 Euro.

I cittadini, che hanno ancora freschi nella memoria i rincari avvenuti durante il primo lockdown, quando una mascherina Ffp2 è arrivata a costare anche 39,00 Euro, sono preoccupati e in molti temono fenomeni speculativi e esaurimento delle scorte.

“Per questo chiediamo che il Governo, oltre a disporre l’obbligo di tali dispositivi, imponga anche un prezzo massimo come avvenuto per le mascherine chirurgiche. – afferma Michele Carrus, Presidente Federconsumatori. – Si tratta di una misura indispensabile per contenere i contagi e garantire la salute pubblica, senza però pesare ulteriormente sulle tasche dei cittadini, ma soprattutto senza dare alcun margine di speculazione a chi, in passato, ha già lucrato abbastanza.”

Inoltre è fondamentale che il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 adotti tutti i provvedimenti necessari per garantire le scorte adeguate di mascherine, disponendo anche dei punti di rifornimento presso stazioni, porti e aeroporti, per assicurare la disponibilità della protezione che è stata resa obbligatoria e garantire ai cittadini l’esercizio del loro diritto alla mobilità.

Riteniamo opportuno, infine, ricordare alcuni accorgimenti importanti circa l’utilizzo e l’efficacia della protezione delle mascherine indossate:

  • Una mascherina Ffp2 si può indossare per circa 7-8 ore al giorno, dopodiché è necessario sostituirla.
  • È bene verificare sempre la validità della certificazione della mascherina. In tal senso la Commissione Europea mette a disposizione uno strumento online per fare una prima verifica: il database NANDO, dove bisogna inserire il numero a quattro cifre che si trova accanto al marchio CE. Nel caso si riscontrassero anomalie è opportuno segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.
  • Controllare sempre la data di produzione: le mascherine, come indicato sulla confezione, mantengono la loro efficacia per 3 anni dalla data di produzione.

TRANSIZIONE ENERGETICA: il documento programmatico delle Associazioni di Consumatori

Il 29 novembre 2021 a Roma le 20 Associazioni di Consumatori facenti parte del CNCU (Consiglio Nazionale dei Consumatori ed Utenti), riconosciute dal MISE in conformità alle previsioni previste dal Codice del Consumo, hanno definito un corposo documento sul tema complessivo della “transizione energetica”.

Il documento, oltre a ripercorrere tutte le tappe e gli impegni assunti dagli Stati nei vari consessi e accordi internazionali, intente proporre una serie di strategie necessarie ad orientare le attuali abitudini di consumo verso un approccio sostenibile per l’intero pianeta ed economicamente sostenibile per le famiglie.

Scarica il documento completo, PIATTAFORMA ENERGIA- 29NOVEMBRE.

Bonus gas: recapitate milioni di lettere di verifica per l’accesso in caso di fornitura centralizzata. Federconsumatori a disposizione dei cittadini per chiarimenti e assistenza.

Da qualche settimana Federconsumatori, presso i suoi sportelli presenti su tutto il territorio nazionale, sta ricevendo centinaia di segnalazioni da parte di cittadini che hanno ricevuto una comunicazione per ottenere il bonus gas, finalizzata alla verifica dei requisiti per i clienti domestici che utilizzano forniture centralizzate (condominiali).

Ci risulta, infatti, che siano state recapitate ai cittadini aventi diritto in base all’Isee milioni di lettere: peccato che tali comunicazioni siano state inviate indiscriminatamente, sia a chi ha un impianto autonomo, sia a chi ne ha uno centralizzato.

Tale comunicazione presenta diverse criticità: in primis la difficoltà, anche nel caso l’utente sia realmente interessato dalla verifica, nella registrazione, accesso e compilazione del form presente sul sito (nel quale viene richiesto, tra le altre informazioni più o meno alla portata dell’utente, il codice PDR di 14 cifre che dovrebbe essere richiesto all’amministratore di condominio). Ulteriore complicazione è rappresentata dalla complessità della suddivisione in base ai millesimi di consumo che l’amministratore di condominio dovrà operare per gli aventi diritto.

Inoltre, non è chiaro cosa debbano fare i cittadini nel caso in cui abbiano un impianto autonomo e non siano oggetto di questa verifica.

Per chiarire tali aspetti abbiamo aperto una interlocuzione positiva con Acquirente Unico, che si è reso disponibile a fornire le informazioni necessarie per risolvere i dubbi sollevati.

Ci chiediamo, in tutto questo, dove sia ARERA, che da gennaio avrebbe dovuto occuparsi dell’erogazione automatica dei bonus sociali e che, in quasi un anno, non solo non ha risolto le questioni aperte, ma nemmeno ha avviato un confronto con le Associazioni dei consumatori per risolvere le criticità e rendere più agevole l’accesso alle agevolazioni.

Tutto questo in una fase estremamente delicata per il Paese e per i cittadini, specialmente quelli più fragili, destinatari del bonus, costretti a fare i conti con costi in forte aumento e con gli strascichi della pandemia.

Federconsumatori, oltre ad avviare un confronto costruttivo con enti e autorità competenti, è a disposizione dei cittadini per chiarimenti e assistenza in merito a questa vicenda.

Turismo: Ryanair non riconosce i diritti degli utenti in tempo di pandemia. Il lockdown in Austria non permette di accedere nel Paese e la compagnia non rimborsa i biglietti.

Sono numerose le segnalazioni che gli sportelli Federconsumatori hanno ricevuto in questi giorni da parte dei cittadini costretti ad annullare i propri viaggi in Austria.

Il Paese ha infatti indetto il lockdown fino al 13 dicembre 2021, a causa dell’incremento dei casi di contagio da Covid-19 registrato nell’ultimo periodo.

L’Austria ha vietato l’ingresso e il soggiorno per turismo: alla luce di tale disposizione molti viaggiatori non possono più usufruire dei biglietti aerei e dei soggiorni acquistati. Al contempo compagnie aeree e strutture ricettive stanno negando il rimborso ai consumatori.

In particolare, sono pervenute numerose lamentele relative alla condotta di Ryanair che, per l’ennesima volta, si dimostra poco attenta alla tutela dei propri clienti: la compagnia, affermando che i voli verso l’Austria vengono effettuati nonostante il lockdown, non solo si ostina a non offrire il rimborso monetario del biglietto, ma nega anche l’emissione di un voucher. L’unica opzione proposta è il cambio della tratta, ma con l’applicazione di un ulteriore costo di circa 45 Euro a persona, a cui sommare l’eventuale differenza di costo del volo.

Federconsumatori ha segnalato questa condotta, l’ennesima della compagnia irlandese, all’Enac e all’AGCM, sottolineando che i consumatori, a causa delle restrizioni del Governo austriaco, non possono viaggiare per impossibilità sopravvenuta (art. 1463 c.c.), con conseguente diritto al rimborso integrale del volo.

Come l’Austria, anche la Repubblica Slovacca ha indetto un lockdown e potrebbe non essere la sola, vista la crescita dei contagi in tutta Europa: questo potrebbe essere solo l’inizio di un’enorme violazione dei diritti dei passeggeri, ancor più grave perché avviene in un periodo di forte crisi per le famiglie e per il settore turistico.

Per questo è necessario che le Autorità competenti intervengano a tutela dei diritti dei passeggeri, troppo spesso messi da parte dalle compagnie, non solo impedendo le pratiche scorrette messe in atto da Ryanair, ma prevenendo ulteriori scorrettezze che altre compagnie aeree potrebbero attuare.

Federconsumatori monitorerà i comportamenti dei vettori e delle strutture ricettive. Intanto, gli utenti coinvolti dai disagi possono contattare le nostre sedi presenti su tutto il territorio nazionale

Natale 2021: i prezzi aumentano mediamente del +4,9%, ma le famiglie non rinunciano ai regali. Volano i prezzi dei prodotti alimentari e degli alberi sintetici.

Probabilmente non ci saranno le restrizioni dello scorso anno, ma l’emergenza pandemica non è terminata ed è importante continuare ad adottare precauzioni per passare le feste natalizie in compagnia e serenità.

Nonostante i prezzi di molti prodotti e servizi siano lievitati notevolmente, e seppur molte famiglie siano in difficoltà economica, gli italiani non rinunceranno del tutto ai regali di Natale, specialmente quelli dedicati ai più piccoli.

Secondo le prime stime effettuate dall’Osservatorio Federconsumatori ogni famiglia, per i regali di Natale, quest’anno spenderà mediamente 119,20 Euro, con un calo del -2,2% rispetto al consuntivo del 2020.

A segnare gli aumenti maggiori sono i prezzi per i prodotti alimentari tipici del Natale: +12,3% rispetto allo scorso anno, sulla spinta anche degli aumenti registrati sui prezzi di molti prodotti e materie prime.

Ad aumentare sono anche i costi degli alberi sintetici per decorare la propria abitazione (+15,9%) e degli addobbi natalizi (+3,5%), che quest’anno saranno certamente ammirati da parenti e amici.

Molti italiani hanno deciso di affidarsi alla rete e ai corrieri per comprare i regali di Natale (3,5 su 10), ma una buona parte preferisce ancora recarsi nei negozi tradizionali, per verificare la qualità dei prodotti e non rischiare di avere problemi con la spedizione o con la conformità del prodotto stesso.

Nella scorsa settimana molti hanno già usufruito degli sconti del Black Friday: circa il 46% di chi ha approfittato di promozioni ed offerte, sia online che nei negozi della propria città, lo ha fatto per comprare i regali di Natale, specialmente quelli più costosi.

Complessivamente, si attende un atteggiamento estremamente previdente da parte delle famiglie, che opereranno molti tagli, fatta eccezione per il cibo e per i regali destinati a bambini e ragazzi.

Per quanto riguarda gli orientamenti degli italiani in tema di regali, la scelta si basa principalmente sul criterio dell’utilità e sul costo. Tra i doni più richiesti rimangono gli articoli tecnologici e i “regali food”: vini, formaggi, prodotti tipici e creazioni culinarie home made (marmellate, biscotti, liquori aromatizzati, ecc), ma anche corsi di cucina, percorsi degustazione e kit per cene all’altezza di ristoranti stellati.

Semplice, ma sempre molto richiesto resta il buono o la gift card per accedere a piattaforme di streaming per vedere film, serie tv o ascoltare musica.

BONUS NATALE

Il Governo ha previsto due agevolazioni per i cittadini in occasione delle feste natalizie: una è riservata ai pensionati e l’altra alle famiglie in difficoltà economica a causa dell’emergenza pandemica.

Bonus per pensionati: Si tratta di un bonus di 154,94 euro, che i pensionati riceveranno insieme alla mensilità di dicembre. Questo extra è stato introdotto con la Finanziaria del 2001 e rinnovato con la Legge di Bilancio 2021.

Ne hanno diritto tutte le persone che percepiscono una pensione annuale inferiore ai 6.695,61 €. Per ricevere l’incentivo il reddito personale, sommato a quello coniugale, non deve superare la cifra di 20.087,73 €.

Bonus per le famiglie:

Il bonus era già stato previsto dal Decreto Ristori e inserito nel Decreto legge 25 maggio 2021, n°73.

Consiste in un buono per la spesa o per l’acquisto di beni di necessità, una misura dedicata proprio alle famiglie in difficoltà economica, è spendibile nei negozi che aderiscono all’iniziativa e ha un importo variabile a seconda del proprio Comune di appartenenza.

I Comuni si occupano della gestione dei fondi e pubblicheranno sul proprio sito il bando con le informazioni e i requisiti per poter richiedere il bonus, che partirà da un minimo di 100 euro fino ad un massimo di 600-700 euro, per le famiglie più numerose.

Sicuramente non potrà essere richiesto dai cittadini che già percepiscono un sostegno statale quale il reddito di cittadinanza, il reddito di inclusione, NASPI, l’indennità di mobilità o la cassa integrazione guadagni.

Di seguito sono riportati i prezzi rilevati da Federconsumatori, suddivisi per categoria merceologica ed i consigli per risparmiare ed effettuare scelte sostenibili.

TABELLE COSTI NATALE 2021

PRODOTTI ALIMENTARI 2020 2021 Var. %
COTECHINO PRECOTTO 7,79 € 9,40 € 21%
ZAMPONE 11,09 € 12,10 € 9%
LENTICCHIE (conf. Da 1kg) 5,66 € 6,08 € 7%
MIELE (250gr) 5,20 € 6,10 € 17%
SPUMANTE ELITE 23,40 € 26,28 € 12%
PROSECCO 11,70 € 12,50 € 7%
SALMONE (conf. Da 300gr) 19,80 € 22,10 € 12%
TORRONE (conf. Da 250gr) 7,50 € 8,80 € 17%
PANETTONE 9,80 € 10,90 € 11%
PANDORO 9,55 € 11,53 € 21%
VINO DA TAVOLA 8,90 € 9,20 € 3%
MIX FRUTTA SECCA (500gr) 4,58 € 5,70 € 24%
FICHI SECCHI (250gr) 6,70 € 6,80 € 1%
DATTERI 1,50 € 1,63 € 9%

ADDOBBI NATALIZI PREZZI MEDI 2020 2021 Var. %
GHIRLANDA DECORATA (2mt) n.d. 16,54 €
CARTA REGALO (2 rotoli) 3,60 € 4,10 € 14%
LUCI (240 miniluci) 21,10 € 17,60 € -17%
Luci natalizie controllate da app 29,49 € 29,60 € 0,4%
CANDELA CENTROTAVOLA 16,50 € 18,64 € 13%
COCCARDA 1,00 € 0,85 € -15%
NASTRO DA PACCHI 2,99 € 3,08 € 3%
PALLINE DECORATE (conf. Da 12) 23,60 € 25,48 € 8%
SFERA DECORATA 3,99 € 4,70 € 18%
PUNTALE DECORATO 7,95 € 8,50 € 7%

ALBERI SINTETICI cm 2020 2021 Var. %
CLASSICO ALBERO DI NATALE media qualità 210 62,90 € 70,80 € 13%
180 46,90 € 57,90 € 23%
CLASSICO ALBERO DI NATALE alta qualità 210 102,60 € 119,40 € 16%
180 79,90 € 88,90 € 11%

GIOCATTOLI 2020 2021 Var. %
BICICLETTA 122,99 € 152,99 € 24%
MONOPATTINO 44,99 € 53,25 € 18%
CAVALLO A DONDOLO di MARCA 89,90 € 97,10 € 8%
BAMBOLA 42,99 € 37,75 € -12%
PELUCHE (alt. 100cm) 42,99 € 45,80 € 7%
BAMBOLOTTO 40,99 € 41,80 € 2%
GIOCO DI SOCIETA’ 32,50 € 30,90 € -5%
DRONE 129,90 € 90,00 € -19%
PISTA AUTOMOBILINE 51,99 € 52,30 € 1%
COSTRUZIONI 44,60 € 45,50 € 2%
AUTO RADIOCOMANDATA 45,99 € 46,99 € 2%
PONY FATATO 32,90 € 29,90 € -9%
WAVEBOARD 77,99 € 73,00 € -6%

ARTICOLI DA REGALO 2020 2021 Var. %
MACCHINA PER CAFFE’ ESPRESSO 101,00 € 105,00 € 4%
CAPSULE ESPRESSO 15,60 € 17,90 € 15%
LIBRO 20,99 € 18,80 € -10%
RASOIO ELETTRICO PER UOMO 149,99 € 119,90 € -20%
PROFUMO 103,61 € 110,70 € 7%
BORSA DI MARCA 390,00 € 394,00 € 1%
GIRADISCHI 93,99 € 90,00 € -4%
MACCHINA FOTOGRAFICA ISTANTANEA 139,99 € 113,99 € -19%
GIFT CARD 50,00 € 50,00 € 0%
MONOPATTINO ELETTRICO 379,00 € 330,00 € -13%

REGALI LOW COST (Budget c.ca 20 Euro) 2020 2021 Var. %
MINI POWER BANK 21,90 € 20,50 € -6%
TERMOMETRO DA BOTTIGLIA 11,50 € 10,90 € -5%
ABBONAMENTO SERVIZIO STREAMING 11,99 € 12,99 € 8%
SCALDA TAZZA USB 12,50 € 12,90 € 3%
TROVA CHIAVI 12,00 € 14,00 € 17%
SUPPORTO CUSCINO PER LAPTOP 19,00 € 21,00 € 11%

 

REGALI HI-TECH

ARTICOLI DA REGALO ULTIMA GENERAZIONE 2020 2021 Var. %
NOTE BOOK 649,00 € 658,00 € 1%
CONSOLE 399,00 € 399,00 € 0%
GIOCO PER CONSOLE 79,99 € 81,99 € 3%
FOTOCAMERA DIGITALE (compatta) 129,00 € 135,00 € 5%
SERVIZI STREAMING MUSICALI (abbonamento mensile) 9,99 € 9,99 € 0%
SMART TV 32″ 199,60 € 269,90 € 35%
SMARTPHONE* 869,00 € 905,00 € 4%
EBOOK READER 129,99 € 139,99 € 8%
CUFFIE WIRELESS PER MUSICA 329,00 € 299,00 € -9%
AURICOLARI WIRELESS 179,00 € 199,00 € 11%
BRACCIALE TOUCH FITNESS 129,00 € 99,00 € -23%
SMARTWATCH* 299,00 € 309,00 € 3%
ALTOPARLANTI WIRELESS 29,90 € 29,90 € 0%
TABLET* 629,00 € 669,00 € 6%
DISPOSITIVO SMART HOME 129,00 € 89,99 € -30%
RICEVITORE MULTIMEDIALE DIGITALE 39,99 € 49,99 € 25%
DECODER DIGITALE TERRESTRE* n.d. 29,99 €
OCCHIALI SMART n.d. 329,00 €
*nuovi modelli 

 

 

Fonte: Stime O.N.F: – Osservatorio Nazionale Federconsumatori – 2021

CONSIGLI PER RISPARMIARE E TRASCORRERE UN NATALE SOSTENIBILE

 

Sulle strade dello shopping e nei centri commerciali sono “giorni caldi” per gli acquisti natalizi. Per orientarsi al meglio, evitando di incorrere in raggiri e brutte sorprese, ecco i consigli della Federconsumatori su come risparmiare e tutelarsi.

  1. Per prima cosa stabilite un budget di quanto intendete spendere per i vostri regali. Sarà utile preparare una vera e propria lista, per avere un quadro completo di quello che dovrete acquistare senza lasciarvi tentare da oggetti superflui.
  2. Confrontate i prezzi tra più punti vendita e sui negozi online: questo vi consentirà di acquistare dove il prezzo è più conveniente, ottenendo un risparmio consistente (a volte superiore anche al 15-20%).
  3. Diffidate sempre dei prodotti contraffatti: meglio un regalo in meno che risparmiare sulla sicurezza e qualità del prodotto! Controllate sempre che sulla scatola dei giocattoli o dei prodotti che acquistate sia presente il marchio CE (Comunità Europea), i dati del fabbricante o del distributore e che all’interno ci siano le istruzioni per l’uso.
  4. A Natale facciamo un regalo anche all’ambiente: in casa fate un uso saggio degli addobbi natalizi e dei pacchetti. Se proprio non riuscite a rinunciare alle catene luminose, accendetele solo la sera e durante le riunioni familiari e non dall’inizio di dicembre fino all’Epifania, giorno e notte. La soluzione migliore sarebbe rinunciarvi a favore di addobbi natalizi altrettanto allegri e festosi, come ad esempio i nastri colorati. Così come per i pacchetti: basta un fiocco! Se proprio non potete rinunciare ad incartare i vostri regali, fatelo con carta riciclata.
  5. Anche sulle modalità per fare shopping potete effettuare scelte consapevoli: laddove è possibile preferite i trasporti pubblici oppure il car sharing di auto elettriche.

 

Secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori il 35% delle famiglie acquisterà i regali di Natale online. A tal proposito ecco qualche consiglio per evitare di incorrere in spiacevoli inconvenienti.

  1. Grazie a molteplici dispositivi, come cellulari, tablet e pc, l’acquisto degli addobbi on line è diventato più accessibile e conveniente: ciò comporta, però, un maggiore rischio di truffe informatiche. Prima di effettuare l’acquisto, è opportuno controllare che sul sito siano presenti partiva Iva, recapito telefonico e indirizzo fisico dell’azienda a cui il portale fa riferimento e verificare la presenza del simbolo del lucchetto chiuso in fondo alla pagina o dell’“https” nella barra degli indirizzi, a conferma del fatto che i dati siano criptati e non condivisi.
  2. In merito agli acquisti on line è bene conservare sempre il modulo di reso, valido per i 14 giorni successivi, per richiedere la sostituzione in caso il prodotto non presentasse le caratteristiche richieste al momento dell’acquisto.