Arezzo 04.04.2019
Al Sig. Presidente del Consiglio – Avv. Antonio Conte
Al Sig. Ministro dell’Economia/Finanze – Dott. Giovanni Tria
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E, p.c. Alla Stampa
Egregio Sig. Presidente del Consiglio, Egregio Sig. Ministro dell’Economia,
Scriviamo la presente anche in nome e per conto degli oltre 2.000 risparmiatori della ex Banca Etruria tutti nostri Associati azzerati con il decreto Salvabanche, per significare quanto segue.
Con legge n. 145 del 30.12.2018 sono state approvate le norme con le quali si definiscono i criteri per il Bilancio 2019 dello Stato Italiano. Dal comma 493 al comma 507 dell’art. 1, viene affrontata la questione del rimborso per i truffati dalle banche azzerati con decreto 183 del 22.11.2015 e per quelli di altre banche successivamente poste in risoluzione o in liquidazione coatta amministrativa.
Con i Comma approvati e con la parte operativa demandata a due successivi decreti da emanarsi entro il 31 Gennaio 2019, pareva conclusa la lunga fase di sofferenza.
Il 31 Gennaio i Decreti non sono usciti, però in data 14.02.2019, è stata consegnata durante un incontro al MEF, la “bozza” del primo dei due Decreti con il quale si indicavano i criteri e le modalità per le domande di accesso al FIR. Sembrava fatta.
Questa fase è stata costellata, però, da alcuni eventi: abbiamo appreso, in itinere, dell’esistenza di una lettera attribuita a “Dirigenti del Tesoro”, con la quale si evidenziano le contraddizioni tra quanto legiferato e quanto stabiliscono le norme Comunitarie che considererebbero quelle modalità un “aiuto di Stato”; notizie di stampa dei giorni scorsi mettevano poi al corrente di lettere inviate al Governo dalla Commissione Europea con le quali si esprimono forti dubbi sulle norme approvate e si indicano i capisaldi sui quali incardinare la questione dei rimborsi.
Siamo costretti a parlare di “notizie di stampa” perché il contenuto di queste lettere non è conosciuto. Avremmo auspicato che il Governo del cambiamento e della trasparenza si comportasse come tale mettendo a disposizione dei risparmiatori, delle loro Associazioni e della collettività le osservazioni dell’Europa, rendendo pubbliche al tempo stesso, le sue decisioni.
Egregio Sig. Presidente, il Suo primo atto, al momento del Suo insediamento, è stato quello di ricevere i risparmiatori azzerati. Con quel gesto ha dimostrato vicinanza e attenzione verso persone deboli, truffate, coinvolte loro malgrado in giochi ed intrighi perpetrati da gente, ora alla sbarra per reati di bancarotta, bancarotta fraudolenta, falso in prospetto e truffa. Capirà quindi i disagi, le mortificazioni, le sofferenze e perfino la rabbia che pervade decine di migliaia di persone che, di fronte a simili misfatti vedono prolungarsi il loro calvario perché il Governo non riesce a decidere.
Mettere fine ad una vicenda che dura ormai da troppi anni è questione improcrastinabile. Siamo giunti ad Aprile ma i Decreti promessi non sono stati approvati. Non bastano più le rassicurazioni o l’annuncio di incontri; i richiami al Ministro dell’Economia ed i continui rinvii rasentano la farsa
L’ultimo Consiglio dei Ministri del 4 Aprile non ha deciso alcunché; pare essere tornati a prima del 30.12.2018 quando ancora nulla era scritto e tutto era in alto mare. I rimpalli di responsabilità e le ostentazioni muscolari sono stucchevoli. Questo continuo braccio di ferro non porterà da nessuna parte: in quest’ottica lo pseudo-confronto indetto per lunedì rischia di tramutarsi nell’ennesimo tentativo di calmare le acque, di proseguire la campagna elettorale e costruirsi un alibi per scaricare sull’UE le difficoltà a decidere del Governo.
E’ necessario quindi che venga decisa una data entro la quale sia possibile avviare la procedura per l’accesso al Fondo di indennizzo; c’è pure il rischio che la dotazione di 500 Milioni prevista per il 2019 non sia più utilizzabile. Se il Governo non supera a breve le contraddizioni interne dovrà fare chiarezza su quali siano gli ostacoli, come intende superarli, come intende definire le nuove modalità per i ristori. Il tutto, stando attento a disporre misure che non siano in contrasto con le disposizioni dell’Europa e a garantire l’esigibilità dei diritti e le giuste tutele ai risparmiatori truffati che altrimenti verrebbero coinvolti da una procedura di infrazione e forse dai provvedimenti della stessa Corte dei Conti.
Un’ultima considerazione: da dichiarazioni rese alla stampa apprendiamo che all’incontro annunciato per lunedì il Presidente del Consiglio non convocherà le Associazioni dei Consumatori regolarmente iscritte e riconosciute dal CNCU, bensì le “associazioni dei risparmiatori” che ha finora usato come pubblico plaudente. Sarebbe un fatto grave; un vero e proprio schiaffo alle migliaia di risparmiatori che si sono affidati a Federconsumatori per ottenere assistenza e tutela e che ancora attendono giustizia. Anche di questa irresponsabile decisione il Governo dovrà assumersene le responsabilità.
Venerdì 12 Aprile alle ore 16.30 nella sala ex-Borsa Merci ad Arezzo ci sarà una grande assemblea di tutti i risparmiatori della ex Banca Etruria per parlare di queste cose. A questa assemblea gradiremmo partecipasse un rappresentante del Governo. Per questo rinnoviamo l’invito; sarebbe l’occasione per un utile confronto.