RC auto altri aumenti, cosa fare?

I dati raccolti periodicamente dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori rilevano una realtà ben lontana da quella descritta oggi dal Presidente dell’Ania, registrando invece aumenti consistenti, del 5-7% per i cinquantenni, con punte del 19% e, cosa ancor più grave, rincari considerevoli per le già elevatissime polizze per i diciottenni, in media del 4-5%, con punte del 15-16%.

Con queste percentuali si arriva a registrare, a partire dal 1996, un impressionante aumento del 154%!

A fronte di questa situazione, invece che operare in direzione di una riduzione dei premi, si continua a tentare di neutralizzare le norme che immettono competitività nel settore, ad esempio attaccando la figura degli agenti plurimandatari. È recentissimo, inoltre, il provvedimento che ripristina la pluriennalità delle polizze assicurative nel ramo danni, con il quale, di fatto, si “incatena” l’assicurato al contratto sottoscritto, privandolo del diritto di valutare, di anno in anno, quale sia la polizza che risponda in misura maggiore alle sue esigenze.

In aggiunta a questi aspetti, vi è stata anche, da parte dei Ministri Scajola e soprattutto del Ministro Brunetta, l’eccessiva esaltazione della polizza obbligatoria per calamità naturali, che naturalmente, al di là di quel che si dice, equivale ad un’ulteriore tassa sugli immobili. Noi, a tasse ed assicurazioni obbligatorie, preferiamo costruzioni a norma che rispettino parametri antisismici.

Perché l’acqua deve essere pubblica

  • Perchè l’erogazione dell’acqua sia garantita a tutti, senza distinzione, come è previsto dalla Costituzione,
  • Perchè per garantire una buona qualità dell’acqua sono necessari investimenti pluriennali, già oggi di difficile controllo, ma che sicuramente perderebbero la centralità se la gestione dell’acqua diventasse di proprietà privata. La prima finalità saranno gli azionisti e non gli utenti
  • Perchè negli ultimi 10 anni il costo dell’acqua è aumentato dell’85%, mentre nello stesso periodo stipendi e pensioni sono aumentate del solo 23%. I lavoratori, i pensionati si sono impoveriti le Società producono utili sempre più consistenti
  • Perchè vogliamo aprire con le Istituzioni un confronto che ci consenta di definire “Nuove Regole”, affinchè anche in Toscana si torni a tariffe più ragionevoli ed eque, a partire dall’introduzione del quoziente familiare.
  • Perchè gli effetti di una privatizzazione di un settore così delicato porterebbe il controllo di un bene – che non conosce alternative, ad incrementi tariffari sempre più elevati e ad una qualità sempre più impoverita

Deposito cauzionale Publiacqua

I nuovi criteri, approvati lo scorso aprile, determinano un incremento di 8 euro per i nuovi utenti: coloro che nel corso del 2010 hanno attivato una fornitura idrica hanno pagato 68 euro di deposito cauzionale, mentre adesso ne pagheranno 76. I criteri richiesti originariamente da Publiacqua producevano incrementi assai maggiori.

In fase di applicazione dei nuovi criteri Publiacqua ha dichiarato all’Autorità di Ambito di voler utilizzare la possibilità, prevista anche con i precedenti criteri, di adeguare i depositi cauzionali già versati. Tale iniziativa avrebbe effetto su oltre 200.000 utenze producendo adeguamenti che dipendono dal livello dei consumi e dal deposito cauzionale versato. Coloro che hanno attivato la domiciliazione della propria bolletta sono infatti stati esonerati dal pagamento del deposito e lo saranno anche in seguito.

L’adeguamento dei depositi cauzionali è quindi una iniziativa di Publiacqua e non appare corretto quanto riportato dalla stampa in merito all’estraneità dell’azienda nella scelta se effettuare o meno tale operazione.

L’Autorità di Ambito ha richiesto chiarimenti a Publiacqua, evidenziando che se l’azienda volesse utilizzare la facoltà di adeguare i depositi già versati dovrebbe prevedere misure di mitigazione dell’impatto sulle bollette. L’Autorità ritiene inoltre che sia necessario un congruo periodo di “rodaggio” in modo da consentire agli utenti di procedere alla domiciliazione delle bollette: così facendo non solo gli utenti non si vedrebbero addebitato l’adeguamento ma riceverebbero quanto già versato.

L’Autorità di Ambito auspica che ci possa essere un confronto per ridurre gli effetti sull’utenza.

Equitalia e cartelle pazze: per fermare la procedura basterà l’autocertificazione del cittadino

Lo annuncia Equitalia, spiegando che il contribuente non dovra’ piu’ fare la spola tra la societa’ di riscossione e l’ente creditore per avere delle spiegazioni.

In base a una direttiva emanata, disponibile gia’ sul sito, la riscossione sara’ immediatamente sospesa qualora il contribuente sia in grado di produrre un provvedimento di sgravio o di sospensione emesso dall’ente creditore in conseguenza della presentazione di un’istanza di autotutela, una sospensione giudiziale oppure una sentenza della magistratura, o anche un pagamento effettuato in data antecedente alla formazione del ruolo in favore dell’ente creditore. Il cittadino compilerà un modulo ed entro i successivi dieci giorni, l’agente della riscossione portera’ all’attenzione dell’ente creditore la documentazione consegnata dal debitore, al fine di ottenere conferma o meno dell’esistenza delle ragioni di quest’ultimo. In caso di silenzio degli enti, le azioni volte al recupero del credito rimarranno comunque sospese.