Trasporti e Turismo

A seguito dell’eruzione del Vulcano del Fuego, a sud-ovest di Città del Guatemala, capitale del Guatemala, che ha causato la morte di circa 25 persone e altrettanti feriti, è opportuno fornire un’adeguata informazione a tutti i cittadini che hanno prenotato un soggiorno nelle località colpite.

Per chi è in partenza, dal momento che non esiste uno sconsiglio ufficiale da parte della Farnesina, ma solo un avvertimento generico a non recarsi nelle zone interessate dall’eruzione. Se l’aeroporto di destinazione dovesse essere chiuso, il vettore sarà tenuto a fornire al passeggero un voucher per effettuare il volo in un’altra data o il rimborso del biglietto non utilizzato. Qualora invece l’aeroporto sia operativo, il vettore aereo non è tenuto a rimborsare o a riproteggere il passeggero poiché è in grado di adempiere alla sua prestazione contrattuale.

A coloro che hanno acquistato invece un pacchetto di viaggio, non essendo presente lo sconsiglio a recarsi nel Paese, consigliamo di avanzare richiesta al tour operator di riferimento e cercare di ottenere un voucher utilizzabile, come sopra riportato, in un periodo diverso o verso altra meta.

Per tutte le informazioni relative alla questione e per ricevere l’assistenza necessaria, i cittadini possono rivolgersi alle sedi della Federconsumatori (i cui recapiti sono presenti sul sito www.federconsumatori.it ), presenti su tutto il territorio nazionale, nonché allo sportello SOS Turista, al numero 059251108 (aperto da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 13.30).

Salute

Da una prima analisi sul capitolo sanità del Contratto di Governo tra Movimento 5 Stelle e Lega emergono forti criticità, tante buone intenzioni, ma nessuna soluzione o strategia per raggiungere gli obiettivi indicati. Senza dubbio l’elemento che desta maggiore preoccupazione è l’annunciata riforma fiscale, contenente la Flat Tax: è evidente che un minor gettito fiscale, specialmente da parte dei cittadini più abbienti, metterebbe a rischio l’intero sistema di welfare del nostro Paese.

Considerato che il bilancio della sanità, con 115 miliardi di euro annui, rappresenta una delle principali voci di spesa pubblica appare assolutamente irrealistico come possa passare indenne dal taglio importante delle entrate. Tutto ciò porterà ad una pericolosa deriva verso la sanità privata, attraverso una spesa out of pocket o attraverso il dilagare di forme assicurative, favorendo ancora una volta le famiglie con i redditi più elevati, che potranno permettersi di curarsi di tasca propria.

Il contratto tocca molti punti che sono stati spesso oggetto di dibattito in tema di sanità, a partire dal rapporto tra politica e sanità, dall’obiettivo di una maggiore integrazione tra politiche sanitarie e sociali, dalla questione della partecipazione e dell’empowerment, senza però individuare nessuna soluzione, neppure accennata. Manca qualsiasi riferimento alla condizione della sanità del Meridione che rappresenta la vera emergenza della sanità italiana. Il Contratto, al contrario, esalta il processo di devoluzione e di crescente autonomia territoriale facendo presagire un accrescersi del dualismo.

Sul tema della compartecipazione alla spesa sanitaria dei cittadini il Contratto è quanto mai vago, si limita ad indicare la necessità di ridurre la minimo la compartecipazione. Anche in questo caso non ci sono impegni precisi, nemmeno l’eliminazione del super ticket.

Altri temi richiamati in modo generico nel contratto come la riduzione delle liste d’attesa, la formazione e l’assunzione di nuovi medici (gli infermieri no?) sono condivisibili ma aspettiamo di vedere come si tradurranno in pratica.

Infine, sul nodo dei vaccini il documento indica la volontà di una revisione della recente normativa che ne ha stabilito l’obbligatorietà, ma senza supportarla con dei dati e delle evidenze scientifiche. Federconsumatori ritiene, al contrario, che le nuove norme abbiano funzionato e sarebbe un grave errore riaprire il capitolo facendo marcia indietro e mettendo a rischio la salute di tutti i cittadini.

Se veramente si vuole garantire una sanità inclusiva e dallo spiccato carattere universalistico è ora di rimettere al centro dell’azione di Governo il diritto alla salute per tutti, evitando la politica dei tagli che ne mineranno ulteriormente la qualità e l’efficacia.

Telecomunicazioni

Il pronunciamento del Tribunale di Milano, che ha respinto i reclami di Fastweb, Telecom e Wind confermando l’illegittimità della fatturazione a 28 giorni, attesta ancora una volta il diritto degli utenti a ricevere la restituzione delle somme pagate in eccesso in conseguenza di questo fantasioso sistema di emissione delle bollette. Fino a questo momento le compagnie hanno fatto di tutto per non risarcire i clienti, impugnando delibere e sentenze pronunciate da diversi tribunali: le sentenze di questi mesi e i procedimenti avviati dalle competenti Autorità di Vigilanza – che auspichiamo si definiscano rapidamente – dimostrano tuttavia che il riconoscimento dei rimborsi è giusto e non può più essere rimandato.

“La vicenda della fatturazione a 28 giorni si protrae da così tanto tempo da aver ormai assunto tinte grottesche. Non accettiamo che gli utenti siano costretti ad attendere ancora: è urgente mettere un punto alla questione, erogando i rimborsi a cui gli utenti hanno diritto e che le compagnie telefoniche continuano illegittimamente a negare” dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.

E’ giunto il momento di chiudere un contenzioso che sta perpetuando una situazione di ingiustizia a danno degli utenti, facendo prevalere una volta per tutte le ragioni dei consumatori sugli interessi economici delle aziende.

Politica Economica

I dati sul commercio resi noti oggi dall’Istat rappresentano, purtroppo, l’inizio di una catastrofe annunciata. Le vendite registrano un calo delle vendite al dettaglio del -0,9% sul mese e del -5,4% sull’anno.

Un andamento che va oltre ogni previsione negativa e che preoccupa fortemente, soprattutto dal momento che riguarda anche un settore tradizionalmente considerato anelastico, quale quello dei beni alimentari. Per questi ultimi la flessione delle vendite, in volume, tocca quota -2,4%. Uno dei peggiori dati registrati negli ultimi anni.

Tale andamento rispecchia, da un lato l’incertezza nello sviluppo e nella crescita del sistema economico, dall’altro la preoccupazione delle famiglie ed il peggioramento delle loro condizioni di vita.

Da mesi abbiamo lanciato un preciso allarme, segnalando come la spesa stia crescendo ad un ritmo decisamente più sostenuto rispetto ai redditi. Nel dettaglio, dal 2013 al 2018 (effettuando una stima relativa all’anno in corso), abbiamo registrato una crescita del reddito medio del +4,4% (3,8% al netto dell’inflazione), a fronte di un aumento della spesa del +6,4%. La spesa cresce più velocemente del reddito, per questo le famiglie non riescono a far fronte alle proprie spese, effettuando dolorose rinunce persino in settori delicati come quello della salute (è di ieri il dato del Censis secondo il quale 7 milioni di Italiani si sono indebitati per pagarsi le cure).

Questa tendenza riguarda specialmente le famiglie a reddito medio-basso, mentre si inverte per i nuclei più abbienti, per i quali il reddito cresce più della spesa.

In questo contesto la flat tax non farà altro che alimentare una crescita disuguale, senza produrre i benefici sperati per la maggior parte delle famiglie.

“È evidente che, se veramente si vuole invertire tale tendenza e rimettere in moto la domanda interna è necessario avviare misure che incidano direttamente sul potere di acquisto delle famiglie, attraverso investimenti per il rilancio dell’occupazione e mediante l’immediata ed urgente sterilizzazione dell’aumento dell’IVA.” – afferma Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori.

Secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori le ricadute dell’aumento dell’IVA determinerebbero, per una famiglia media, a regime, a circa 795 Euro annui a famiglia, di cui 272 Euro annui 272 Euro annui solo per il settore alimentare e per i beni la cui aliquota dal 10 dovrebbe passare al 13%.

BANCA ETRURIA: CALENDARIO DELLE ASSEMBLEE PUBBLICHE

Si parlerà di:

  • INIZIATIVA VERSO LA SOCIETA’ DI REVISIONE Price Waterhouse Cooper
  • INFORMAZIONI SULL’ANDAMENTO DEL PROCESSO PENALE
  • INFORMAZIONI SUI RICORSI ALL’ACF
  • RENDICONTO DELL’ATTIVITA’ SVOLTA DA PARTE DELLA FEDERCONSUMATORI

 

CALENDARIO:

FIGLINE VALDARNO (momentaneamente rimandata a data da destinarsi) presso i locali della cgil, Piazza San Francesco d’Assisi, 3 – 6 MARZO ORE 15

PISA “ISOLA VERDE” Via Vittorio Frascani – 7 MARZO ORE 14.30

FIRENZE, CIRCOLO SMS DI RIFREDI Via Vittorio Emanuele 303 – 8 MARZO ORE 15

GROSSETO c/o CGIL Via Repubblica Dominicana 80/G – 13 MARZO ORE 15

EMPOLI, CIRCOLO DI AVANE – 14 MARZO ORE 15

LIVORNO, presso i locali della cgil Via Ciardi 8 – 15 MARZO ORE 15

CECINA, presso i locali della cgil Via della Libertà 14 – 16 MARZO ORE 15

SIENA, c/o Camera di Commercio P.zza Matteotti 35, salone conferenze 5° piano – 22 MARZO ORE 16

PISTOIA c/o Camera del Lavoro Via Niccolò Puccini 104 – 26 MARZO ORE 16

AREZZO – verranno organizzate più giornate di incontri, contattare la sede per informazioni sulla data

Fatture: ritardi nei recapiti in tutta la Toscana

Si stanno verificando , in alcune zone della Toscana, grandi e ripetuti ritardi nel recapito di fatture relative a vari gestori in particolare di Energia (Gas e Luce) e del Servizio Idrico .Ciò accade perché i recapitisti utilizzati dai gestori, spesso gli stessi, consegnano con forte ritardo , in alcuni casi nemmeno consegnano, la posta a loro affidata .

Questa situazione ha l’ effetto di determinare costi aggiuntivi per i cittadini , incolpevolmente accusati di pagare in ritardo la propria utenza.

Molti cittadini si sono rivolti alle nostre sedi lamentando addirittura l’applicazione di sanzioni e penali per ritardato pagamento delle loro utenze , pur non avendone responsabilità .

La Federconsumatori toscana , ritiene si debba fare chiarezza rispettando le norme che prevedono l’ arrivo delle fatture di pagamento prima della loro scadenza. In assenza i cittadini non potranno essere chiamati a pagare alcunché di aggiuntivo a quanto consumato.

Ed è sempre più evidente la responsabilità dei gestori che per un puro calcolo di risparmio economico, hanno affidato questo servizio, senza avere adeguate garanzie né effettuare puntuali controlli, pur a fronte di numerose denunce.

Pertanto la Federconsumatori Toscana metterà a disposizione i propri sportelli, i cui recapiti si possono trovare sul sito www.federconsumatoritoscana.it per raccogliere le denunce e i reclami dei cittadini che lamentano tali situazioni per intraprendere con loro le necessarie attività di tutela sia nei confronti dei gestori che nella richiesta di un adeguato intervento dell’ Autorità per Energia Elettrica Gas e Servizio Idrico (AEEGSI).

Federconsumatori Toscana

Il Presidente

Fulvio Farnesi

Buoni fruttiferi postali: finalmente una buona notizia

Poste: il Tribunale di Catania dispone il rimborso integrale di un buono fruttifero postale per un’associata Federconsumatori.

 

E’ una buona notizia per tutti i cittadini quella dell’importante vittoria riportata da Federconsumatori in merito alla spinosa questione dei buoni fruttiferi postali. Il Tribunale di Catania, con ordinanza emessa in data 18 novembre 2016, ha infatti accolto totalmente la richiesta di una nostra associata, condannando Poste Italiane s.p.a. a corrispondere l’importo risultante sul titolo e calcolato secondo le indicazioni riportate sul retro nonché a pagare le spese processuali in favore della ricorrente.

 

Ci auguriamo quindi che questa ordinanza induca Poste Italiane ad adottare condotte e comportamenti più rispettosi dei legittimi diritti dei consumatori che con fiducia si affidano all’azienda.

 

Per informazioni più specifiche ed esaurienti e per apprendere i dettagli relativi alla vicenda è possibile rivolgersi alle strutture territoriali Federconsumatori.

Processo MPS

Il 15 dicembre 2016 è iniziato il processo sul caso Monte dei Paschi di Siena che vede imputate 16 persone per reati che vanno dall’aggiottaggio al falso in bilancio al falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza.

Sono stati necessari oltre 4 anni di inchiesta per veder sul banco degli imputati oltre ai manager del Mps anche i vertici di Deutsche Bank e Nomura, le due banche con le quali il Mps sottoscrisse i due derivati – Alexandria e Santorini – che hanno prodotto ingentissimi danni e perdite.

La Federconsumatori Toscana si è costituita parte civile nel processo attraverso lo studio milanese dell’Avv. Benenti.

Oggi esprimiamo la nostra soddisfazione per aver visto accolta la nostra costituzione insieme a quella dei tanti associati che si sono rivolti alla nostra associazione per essere tutelati.

Seguiremo con la necessaria attenzione gli sviluppi del processo e ci auguriamo che insieme alla condanna si possa ottenere il ristoro dei danni subiti dagli azionisti che si sono costituiti insieme a noi.

FEDERCONSUMATORI TOSCANA

LA PRESIDENZA

ASSEMBLEA PUBBLICA BANCA POPOLARE DI VICENZA 14/12/2016

Cari associati,

a seguito della riunione della nostra consulta giuridica in merito alla questione sulla banca popolare di vicenza, la Federconsumatori di Prato ha organizzato un incontro pubblico il giorno 14/12/2016 alle ore 15.30 a cui siete tutti invitati per ricevere gli aggiornamenti sullo stato della vicenda ad oggi.

Alleghiamo il volantino.

NO AGLI AUMENTI TARIFFARI CHIESTI DA PUBLIACQUA

Anche quest’anno Publiacqua chiede consistenti aumenti tariffari (oltre il 7,5%) senza tener conto che in Toscana ,

come abbiamo sempre denunciato, si hanno già le tariffe tra le più alte d’Italia . Nello specifico, nei Comuni serviti da

Publiacqua, una famiglia tipo di 3 componenti con un consumo di 150 MQ l’anno in media spende oltre 400 € . Si badi

bene che il 7.5% va calcolato sui 400 € ; in termini assoluti diventa molto di più degli incrementi medi che si hanno in

altre città e Regioni, aumentando quindi il divario fra quanto paga un cittadino toscano e altri di tante Regioni. Tutto

questo non è sostenibile dalle famiglie soprattutto in una fase di perdurante crisi e di accresciute difficoltà

socioeconomiche. Nè appare giustificato in considerazione degli alti utili registrati nei bilanci precedenti , in

particolare in quello dello scorso anno ( oltre 38 milioni di €.)

Per questo facciamo appello a tutti i sindaci e all’AIT per una valutazione molto attenta della proposta di Publiacqua

per contenere al massimo eventuali aumenti a limitati investimenti infrastrutturali che purtroppo anche dalle recenti

vicende risultano necessari. A questo proposito ribadiamo che, vista la consistenza degli investimenti

necessari,occorre prevedere anche a livello nazionale forme di finanziamento aggiuntivi che non gravino solo sulla

tariffa.

Sappiamo che la discussione sugli incrementi tariffari è in corso e si concluderà con l’Assemblea dell’AIT il prossimo

22 settembre, dove si dovrebbe discutere una proposta dell’AIT che prevede un incremento per il 2016, per l’area

servita da Publiacqua, del 4%; Sicuramente più contenuto rispetto alla richiesta avanzata dal Gestore ma, secondo noi

ancora eccessivo.

Nei recenti incontri con i Presidenti delle conferenze territoriali del servizio idrico integrato in merito all’applicazione

del regolamento sulle tariffe agevolate, abbiamo avanzato proposte per in contenimento e la riduzione della tariffa,

trovando un attento e positivo ascolto. Su questo ribadiamo la disponibilità a un confronto serio e approfondito, senza

trovarci sempre a discutere all’ultimo momento.

In merito alla tariffa 2016 riteniamo che si possa anche nell’immediato agire almeno su due punti che

consentirebbero un ulteriore contenimento: l’avvio di una riduzione dei canoni di concessione che gravano sulla

tariffa in media per il 18% ;il non calcolo, ai fini della tariffa, delle spese di investimento non infrastrutturali, che, se

necessarie, potrebbero essere coperte dai precedenti utili di gestione, in modo tale che il giusto efficientamento della

struttura, che per altro produce generalmente una riduzione dei costi amministrativi, non venga riversato sulla tariffa .

Analoga considerazione occorre fare anche per gli aumenti richiesti, ed in alcuni casi ingiustificatamente approvati ,

dagli altri Gestori che mal si conciliano con la situazione economica sociale del Paese e della nostra Regione .

Riteniamo necessario pertanto che il 22 settembre prossimo l’assemblea deliberi una proposta tariffaria, in modo da

impedire che l’Autorità Nazionale prenda in considerazione solo la proposta di Publiacqua, introducendo ulteriori

elementi di valutazione che consentano di contenere al massimo l’incremento tariffario per il prossimo quadriennio, a

partire dal 2016.