NON CI CASCO, MA SE CI CASCO DENUNCIO!

Federconsumatori in collaborazione con lo SPI CGIL e SILP sta organizzando una serie di inziative rivolte alla cittadinanza per imparare a difendersi dalle mille insidie che si possono presentare nella vita quotidiana.

Ieri si è già tenuto un primo incontro a Tavarnuzze, oggi ne è oprevisto un altro all’Impruneta ed il 2 Dicembre saremo ad Empoli, alle ore 15, presso il Cenacolo degli Agostiniani.

Di quest’ultimo incontro alleghiamo locandina con tutti i dettagli

Vi aspettiamo numerosi.

Sempre più confusa la situazione Ticket Sanitari

Sono davvero tanti, circa la metà dei pazienti, coloro che hanno diritto all’esenzione dal pagamento del ticket. Troppi.

Fra le esenzioni contestate alcune fanno riferimento a veri e propri fenomeni di evasione, ma numerose sono anche le vittime della mancata informazione e dell’eccessiva complessità delle procedure.

Federconsumatori ha condiviso l’allarme per la grave situazione dei molti avvisi bonari relativi ai ticket. E’ necessario distinguere tra evasori veri e propri, per i quali non c’è alcuna giustificazione, e vittime ignare!

gravi responsabilità ricadono anche su chi ha commesso molti errori e sulla mancanza di adeguati controlli.

Oggi vogliamo porre l’attenzione sulla normativa, che risulta complessa e soprattutto non comprensibile ai cittadini ed ai non addetti ai lavori. Normativa che spesso risulta anche difficile applicazione/gestione da parte dei CAAF.

In particolare giudichiamo estremamente difficile e lacunosa la gestione del modulo di autocertificazione che prevede l’iscrizione all’Ufficio di collocamento: infatti il cittadino attualmente disoccupato ottiene l’esenzione attraverso l’autocertificazione a condizione della contestuale iscrizione all’Ufficio di collocamento.

La legge prevede che sia l’esenzione sia legata alla condizione di iscrizione all’ufficio di collocamento, infatti un cittadino un tempo occupato, ora senza occupazione, deve risultare disponibile immediatamente a nuova occupazione.

IL 27 NOVEMBRE LEGGI L’ETICHETTA!

All’interno del progetto Crescendo in Salute, le Consulte dei genitori di Borgo San Lorenzo e di San Piero a Sieve vi invitano ad un incontro sulla lettura delle etichette dei prodotti alimentari e sul consumo consapevole che si terrà venerdi 27 Novembre p.v. alle ore 21 presso l’Auditorium del plesso scolastico di San Piero a Sieve.

Siete invitati a partecipare numerosi!

In allegato trovate la locandina dell’evento con tutti i dettagli.

Urgente intervenire per creare nuova occupazione e redistribuire i redditi

E’ di ieri la notizia secondo cui l’Istat rivela una situazione drammatica relativa alla povertà in Italia.

Infatti nel 2014 una persona su quattro è a rischio povertà o di esclusione sociale, pari cioè al 28,3% della popolazione. Un dato che resta stabile rispetto all’anno precedente.

Diminuisce inceve, seppur molto lievemente, la percentuale di persone gravemente deprivate, dal 12,3% al 11,6%.

Da questi dati emerge un quadro ancora sconfortante sulle condizioni economiche in cui si trovano le famiglie nel nostro Paese.

Se a ciò aggiungiamo le enormi rinunce e sacrifici che le famiglie stanno sostenendo si percepisce chiaramente come la situazione sia ancora di estremo allarme: basti pensare che dal 2008 i consumi alimentari sono diminuiti dell’11% mentre quelli relativi alla salute hanno subito un crollo del 28,8%!!

Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori ed Adusbef, dichiarano:

“E’ evidente che, fin quando non ci sarà una vera ripresa dell’occupazione, queste condizioni rimarranno critiche”

Per questo è urgente attuare al più presto quel Piano Straordinario per il Lavoro, che invochiamo invano da tempo, teso a creare nuova occupazione e nuovi redditi.

Un piano che si deve realizzare attraverso:

  • Un rilancio degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca
  • Una ripresa delle opere di modernizzazione e messa in sicurezza delle infrastrutture e dell’edilizia scolastica
  • Un programma per lo sviluppo e la valorizzazione dell’offerta turistica nel nostro Paese

Operazioni, queste, quanto mai necessarie ed urgenti che però trovano ancora uno spazio del tutto marginale all’interno della legge di stabilità.

 

Autostrade: aumenti Telepass. Federconsumatori sta predisponendo una denuncia all’Antitrust

La decisione da parte di Telepass SPA (società controllata al 96,5% da Autostrade per l’Italia e per il restante 3,85% partecipata da Autostrade TECH) di modificare unilateralmente i contratti ci lascia decisamente perplessi.

Nel dettaglio la società ha deciso di apportare modifche, a partire dal 1° gennaio 2016, a: Opzione Premium, Twin, Unicum Telepass Family e Unicum Telepass con Viacard.

I contratti Telepass Premium e Telepass Premium Extra saranno unificati, estendendo a tutta la clientela Premium anche il soccorso stradale sulla viabilità ordinaria in aggiunta al servizio già attivo di assistenza sulla rete autostradale a pedaggio.

Ovviamente a tutto ciò si affiancherà contestualmente un aumento dei costi da sostenere.

Un operatore unico che, in una posizione di netto e prevalente monopolio, decide di disdire i contratti in essere e di aumentare unilateralmente le tariffe riferite al Telepass, a nostro avviso rappresenta una grave violazione.

A maggior ragione dal momento che i cittadini che utilizzano il Telepass (circa 8 milioni!) saranno obbligati, di fatto, a recepire tale modifica in quanto privi della possibilità di rivolgersi ad altri al fine di ottenere tariffe migliori.

Proprio per questi motivi stiamo predisponendo una denuncia all’Antitrust per abuso di posizione dominante.

 

Qui di seguito elenchiamo le variazioni che saranno applicate da gennaio 2016:

  • Opzione Premium da 0,78€/mese per i clienti Telepass con Viacard a 1,50€/mese (da 2,33€ a trimestre fino a 4,50€)
  • Telepass Family da 2,33€ a trimestre a 4,50€
  • Telepass Twin da 4,13€ a trimestre a 6,30€

Questi aumenti potranno pur sembrare poco esosi, ma resta il fatto che le persone che utilizzano il Telepass sono obbligati ad accettare tali aumenti poichè l’unico soggetto ad offrire il servizio è al tempo stesso anche il proprietario della rete autostradale ed azionista di maggioranza della Telepass SPA.

Trenitalia conferma il numero chiuso per gli abbonati AV e l’obbligo di prenotazione.

A sei mesi dal primo annuncio di rendere obbligatoria la prenotazione del posto per gli abbonati Alta Velocità, Trenitalia conferma tale obbligo a partire dal 1° gennaio 2016, mettendo a disposizione degli abbonati un numero di posti “determinato in base ai dati storici delle varie tratte”.

Trenitalia “aderendo alle indicazioni di ART (Autorità di Regolazione dei Trasporti)” annuncia anche la possibilità per gli abbonati, che non trovano disponibilità di posti, di accedere a quelli eventualmente liberi di servizi superiori attraverso il servizio cd. last minute.

Federconsumatori non disconosce alcuni correttivi introdotti dopo le proteste, ma rimane comunque contraria all’adozione di procedure poco trasparenti nella disponibilità di posti da assegnare agli abbonati.

Le imprese infatti non hanno mai comunicato il numero di clienti abbonati ed il numero dei posti riservati agli stessi, i quali di fatto vengono ad essere utilizzati come riempitivo di posti invenduti. Una soluzione che non tiene conto degli incrementi di domanda previsti dalla stessa Autorità.

Ugualmente insoddisfacente è il ricorso ad una procedura last minute, che viene vanificata dall’obbligo di usufruirne almeno mezz’ora prima della partenza.

Federconsumatori ritiene inaccettabile una procedura così dannosa per la qualità della vita di tanti cittadini-utenti, adottata attraverso comunicati ed interviste, anzichè diretta conseguenza di atti dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti.

E’ inconcepibile inoltre che, mentre Trenitalia propone il “numero chiuso” dei propri abbonati sulla line AV Milano-Torino, contestulamente NTV-Italo sopprima due treni nella fascia di maggior utilizzo. Un combinato-disposto che produce l’abbandono dei viaggiatori, come paventato dalla stessa Autorità.

Pertanto riteniam non più rinviabile la pubblicazione dei provvedimenti più volte annunciati dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti, nonchè particolarmente doverosa nei confronti di Federconsumatori che ha presentato gli esposti nei confronti delle forzature nei confronti di Trenitalia e di NTV-Italo.

La nostra Associazione sostiene da sempre la necessità di una regolamentazione nel settore ferroviario che tenga in maggior conto i diritti dei viaggiatori e regolati da una nuova Auorità di settore. Pur se con gravi ritardi, è giunto il momento di offrire risposte concrete al fine di soddisfare le aspettative degli utenti.

Istat: inverosimili i dati sul miglioramento delle condizioni economiche

“Se prima avevamo qualche dubbio, ora ne abbiamo la certezza: i dati rilevati dall’Istat non possono fare riferimento al nostro Paese”. Questo è quanto dichiarato da Rosario Trefiletti ed Elio Lannuti, presidenti di Federconsumatori ed Adusbef.

Oggi l’ISTAT registra infatti un incremento della soddisfazione degli italiani relativamente alla propria condizione economica, che avrebbe raggiunto il massimo dal 2011.

E’ evidente che, di fronte alle rinunce ch le famiglie stanno effettuando a causa delle gravi condizioni in cui si trovano, tale dato appare del tutto fuori luogo e quanto mai inopportuno.

Basti pensare che il potere d’acquisto delle famiglie, dal 2008, è diminuito del 13,4%. Da allora i consumi alimentari sono diminuiti dell’11%, quelli relativi alla salute e alle cure sono calati del 28,8%. Rinunce drammatiche, che denotanoil perdurare di gravi difficoltà.

Per questo riteniamo del tutto improbabile il miglioramento della situazione economica delle famiglie, almeno della maggior parte delle famiglie, quelle che hanno fatto in questi anni e continuano a fare enormi sacrifici.

A nulla vale il dato di galleggiamento sui consumi registrano nel 2015, ancora fermo su soglia appena superiore all’1%.

Se veramente si vuole determinare la ripresa delle condizioni economiche, non c’è tempo da perdere: il Governo deve intervenire prontamente avviando un “piano straordinario per il lavoro” in grado di rilanciare i redditi, non solo di chi è disoccupato, ma anche delle famiglie che attualmente rappresentano l’unica forma reale di sostegno a figli, nipoti e parenti senza lavoro (con un onere che l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato essere di circa 500€ al mese).

Tale piano per il rilancio dell’occupazione deve realizzarsi attraverso:

  • una ripresa degli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca
  • un piano per la modernizzazione e la messa in sicurezza delle infrastrutture e dell’edilizia scolastica
  • un programma per la valorizzazione e la promozione della nostra offerta turistica

Tutti aspetti che, nella legge di stabilità,trovano ancora uno spazio del tutto marginale e trascurabile.

Al Governo chiediamo di intervenire con urgenza su tali fronti.

All’ISTAT invece chiediamo maggior responsabilità nell’elaborazione dei dati. E’ del tutto controproducente per il Paese emettere bollettini rosei quando la situazione è ancora allarmante.

Energia elettrica: l’eliminazione della tariffa progressiva penalizza le fasce deboli

Non si capisce quale sarebbe il concetto di equità che ispira la rimodulazione del calcolo della bolletta elettrica.

Una modifica che equipara i consumi delle famiglie più virtuose a quelli delle famiglie meno attente al risparmio energetico.

Fino ad oggi era in vigore, infatti, un sistema progressivo, che faceva pagare più cara l’energia a chi ne consumava di più.

Dal 1° gennaio, in modo graduale per tre anni, tale meccanismo scomparirà. I costi “accessori”, i cd. “oneri di rete e di sistema”, verranno pagati con una quota fissa, non più in maniera proporzionale ai consumi.

E’ ovvio che tutto questo penalizzerà le famiglie con i consumi più bassi, appartenenti alle fasce sociali deboli, con grande vantaggio invece per chi ha consumi più elevati e soprattutto per i grandi produttori di energia elettrica.

Gli aumenti, secondo le stesse tabelle dell’Autorità per l’Energia, potranno essere di ben 78 € all’anno.

Di fronte a tali modifiche il bonus energia rappresenta una magra consolazione. Ancora eccessivamente restrittivi i limiti per accedervi. Rimane inoltre un dato di fatto la scarsa informazione circa tale opportunità, che spiega perchè dei 3,5 milioni di famiglie aventi diritto, meno di un terzo abbia beneficiato dell’agevolazione.

Abbiamo più volte espresso il nostro parere contrario alla riforma delle tariffe elettriche, condannando in particolare il superamento della tariffa progressiva: non solo perchè penalizza gli uenti ma anche perchè incoraggia il consumo di energia elettrica prelevata dalla rete, che viene prodotta da fonti non rinnovabili, disincentivando quindi l’efficienza energetica.

Ribadiamo dunque che una modifica in tal senso necessita di una forte gradualità e contestualmente con l’entrata in vigore del nuovo sistema tariffario, di una generale revisione delbonus energia a partire dalla soglia ISEE che andrebbe portata a 10.000€; dalla variazione delbonus, innalzando la percentuale di riduzione della spesa fino al50%; nonchè dalla semplificazione delle procedure di accesso, in modo da dare esecutività diretta alla rete dei CAAF.

Bollette: Tariffe aumentate del 65% rispetto al 2000

Anche nel 2015 si conferma il forte peso delle bollette elettricità, gas. acqua e rifiuti che continua ad incidere in modo determinante sul potere di acquisto delle famiglie.

Il Centro Ricerche Economiche e Formazione di Federconsumatori (CREEF) ha rilevato che per l’energia elettrica, il gas, l’acqua ed i rifiuti, la spesa complessiva nel 2015 ammonterà a ben 2345 €, cioè il 65,10% in più rispetto al 2000 (il 15% in più rispetto al 2010 e -1,4% rispetto allo scorso anno).

L’incremento rilevato negli ultimi 15 anniè circa il doppio rispetto all’aumento del tasso di inflazione dal 2000 ad oggi (+33,2%). La stessa considerazione vale per l’aumento dal 2010, periodo in cui l’inflazione è cresciuta del 7,5%. Rispetto al 2014 si registra invece un calo di 35€, cioè -1,44%.

Mauro Zanini, direttore del CREEF, dichiara:

“Per quanto riguarda le previsione per il 2016, nel settore energia e gas il forte calo dei consumi energetici e la rinegoziazione dei contratti take or pay in presenza di un esubero dell’offerta di gas nonchè il prezzo del brent (petr5olio di riferimento europeo n.d.r.) attorno ai 50 dollari al barile e la crescita delle fonti rinnovabili in un quadro economico di lenta uscita dalla recessione, fanno ben sperare per una conferma del trend dell’ultimo anno. Questo sempre che i benefici che sorgono dalla riduzione dei costi delle materie prime non venganovanificati dall’aumento degli oneri di sistema sulle bollette elettriche e dall’introduzione della tariffa piatta dal 1° gennaio 2016 e da ulteriori oneri su componenti del gas, così come avvenuto negli ultimi 3 anni”.

Sul versante dell’acqua si prevede, sempre 2016, un incremento compreso fra il 4% ed il 5% e se aggiungiamo un ulteriore ritocco sulla Tari dell’1-2% le prospettive per il prossimo anno non sono positive. Consideriamo inoltre che le spese “obbligate” per la casa stanno registrando un’incidenzsa sempre più forte in termini percentuali nei bilanci e, di conseguenza, nei consumi delle famiglie italiane.

Gli aumenti più significativi nel periodo 2000-15 si sono registrati sui rifiuti, pari addirittura a +222%. Seguono gli aumenti della bolletta dell’acqua +89%, energia elettrica +63% e gas +44%. L’inversione di tendenza registrata nell’anno in corso rispetto al 2014 è dovuta al significativo calo della bolletta del gas, verificatosi in seguito alla rifforma varata dall’AEEGSI in un contesto di forte calo dei consumi ed esubero di offerta sul mercato. Un forte aumento si è invece sul fronte delle bollette dell’acqua a causa dell’applicazione del metodo tariffario transitorio (per il primo periodo regolatorio). Per quanto riguarda la Tari 2015, gli importi sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto al 2014.

In leggero calo, invece, la spesa annua della bolletta elettrica.

Note:

Energia elettrica: consumo medio annuo di 2700 kw/h con tariffe costanti sino al 31/12/2015

Gas: consumo medio di 1400 m3 di metano tenendo conto della riforma del gas all’ingrosso e della maggiorazione IVA dal 21 al 22% dal 1/7/2013 al 31/12/2015.

Acqua: consumo medio di 200 m3 annui per una famiglia di tre-quattro persone.

Rifiuti Tari: Appartamento di mq. 100, con tre occupanti.

 

 

Ecco le proposte di Federconsumatori per bollette più basse ed eque.

Nel settore del gas:

– dare piena attuazione alla riforma del gas sul mercato all’ingrosso,

– ridurre la pressione fiscale sulle bollette del gas (che attualmente è il doppio rispetto alla media europea) ed abolire la tassa sulla tassa, ovvero l’assoggettamento all’IVA delle imposte erariali e delle addizionali regionali,

– sterilizzare automaticamente l’incremento dell’Iva all’aumento del costo della materia prima

– smetterla di considerare il metano per il riscaldamento come un “bene di lusso”, portando quindi l’Iva dal 22% per il consumi oltre i 450 m3 al 10%,

– riforma bonus gas con raddoppio degli importi per le famiglie in situazione di povertà energetica,

– divieto di distacco della fornitura alle famiglie indigenti con minori e/o anziani nel periodo invernale.

Nel settore dell’energia elettrica:

– sgravare dalle bollette domestiche gli incentivi sulle imprese energivore e modificare il meccanismo di sostegno a queste ultime trasferendo gli incentivi sulla fiscalità generale,

– esentare dall’imposizione dell’IVA i diversi contributi ed incentivi alle rinnovabili annoverati tra gli oneri di sistema,

– riformare, rendendola più equa e trasparente, la bolletta elettrica, con la riforma tariffaria prevista dal Dlgs n°102/2014 mantenendo la progressività come nella attuale struttura per incentivare il risparmio energetico,

– riformare radicalmente il bonus energia con raddoppio degli importi per le famiglie in situazione di povertà energetica.

Nel settore idrico:

– prevedere piani tariffari di distretti territoriali o regionali sostenibili per i bilanci delle famiglie, accompagnati da una qualificazione degli standard di servizio,

– introdurre un bonus idrico con un quadro di riferimento nazionale nell’ambito di un confronto con le Associazioni dei Consumatori e le parti interessate

Nel settore dei rifiuti:

– restituire l’importo dell’Iva ai 17 milioni di cittadini che hanno pagato indebitamente tale imposta sulla Tia 1 e sulla Tia 2

– riformare la Tari per il 2016, disponendo tariffe sociali omogenee, detrazioni e piani tributari sostenibili per i bilanci delle famiglie e regolamenti, da definire attraverso il confronto con le Associazioni dei Consumatori.

 

In allegato la tabella in dettaglio

Olio contraffatto: Ritirare immediatamente dal mercato tutti i prodotti interessati.

Proseguono le polemiche relative alla questione del falso olio extra vergine di oliva.

Dopo l’avvio dell’inchiesta diverse case produttrici contestano i risultati dei test. In questa situazionie i cittadini hanno bisogno di un elemento fondamentale: la chiarezza.

Per questo torniamo a chiedere il ritiro dal mercato dei prodotti interessati.

E’ infatti intollerabile che i cittadini continuino a pagare il prezzo per un olio extravergine di oliva mentre vanno ad acquistare un prodotto di qualità inferiore.

La corretta e trasparente informazione è doverosa.

Per questo è indispensabile predisporre un attento sistema di controlli che non avvenga solo a posteriori, ma che si metta in moto prima della messa in commercio.

Questa truffa, infatti crea enormi danni non solo ai cittadini che hanno portato in tavola un prodotto di qualità più bassa rispetto a quello teoricamente acquistato, ma anche all’immagine dell’eccellenza dei nostri prodotti.

Pertanto chiediamo di accelerare le indagini, per individuare le responsabilità e sanzionarle adeguatamente. Inoltre sollecitiamo il Ministero dell’Agricoltura a disporre un dettagliato piano di controlli con norme e verifiche più stringenti.